IL WEB DELLA VERGOGNA PARTE II – LA BANCA DEL SEME ON LINE
Ecco molti altri esempi di come viene usata la rete per scopi vergognosi e criminali da persone senza scrupoli, e come il precedente articolo, anche questo è tratto dal mensile di informazione specializzato “Happyweb”.
L’articolo è riportato integralmente.
In redazione arriva un pacco in polistirolo bianco, chiuso da due lacci neri. Ai lati, due grossi adesivi triangolari gialli con una scritta nera: “Non-Infected Human Semen”, ovvero “seme umano non infetto”. È una fiala di liquido spermatico congelato, acquistato via Internet presso una banca del seme danese e proveniente da un ignoto donatore dagli occhi scuri. Di lui conoscevo solo qualche caratteristica fisica (180 cm di altezza per 75 kg di peso, occhi e capelli marrone scuro), l’origine etnica (caucasica-africana) e la professione (studente di Scienze politiche). Niente di più dei dati offerti dalla danese Cryos. Che in Rete è su www.cryos.dk.
Serve un medico o una clinica? Basta inventarli e il pacco arriva
La danese Cryos garantiva consegne anche in Italia.
Ma sul sito non comparivano informazioni pratiche (prezzi, tempi di consegna e modalità di pagamento). Così ho avviato (con il mio vero nome) un fitto rapporto epistolare con la casa madre per capire come fare a entrare in possesso di una “paillette” (come viene chiamata in gergo medico) di sperma umano crioconservato (cioè congelato a -196 °C).
Poi i rapporti si sono interrotti:
la lista dei donatori e la fiala di liquido spermatico vengono inviati unicamente a medici o cliniche. A questo punto ho deciso di spacciarmi, cambiando identità e indirizzo e-mail, per il dottor Marco De Santis, ginecologo a Milano (tutto ovviamente falso!), pensando che la Cryos si sarebbe attardata in controlli.
Poco dopo, invece, è arrivata una mail firmata Cryos in cui, tra mille ringraziamenti, si allegavano tutte le specifiche e la lista dei donatori. Non restava che procedere: bonifico bancario (202 euro, incluse le spese di spedizione) e indicazioni per il recapito (indirizzo della redazione per il dottor Marco De Santis, cioè io stessa, all’attenzione della paziente Micol De Pas, ancora una volta io). La fiala è arrivata, per mano di un corriere, in una scatola enorme, ripiena di ghiaccio secco.
Caso fortuito, normalità? I misteri dei controlli in dogana
In Italia è vietato il commercio di gameti (cellule sessuali), maschili e femminili (vedi riquadro nelle pag. precedenti). La procreazione medicalmente assistita è possibile solo per coppie eterosessuali stabili, presso centri privati specializzati e con donatori selezionati. I pacchi provenienti da stati membri dell’Ue sono soggetti a controlli a campione in dogana, mentre gli altri vengono aperti, se privi di bolla di accompagnamento e descrizione del contenuto, o fermati, se il materiale non è ammesso nel nostro paese. E allora: come ha potuto passare inosservata la nostra scatola?
È finita l’era dei pullman, ora basta collegarsi da casa
Fino a una quindicina di anni fa, dall’Italia partivano torpedoni carichi di coppie in cerca di figli, diretti in Svizzera o in Francia. Lì le tecniche per la procreazione assistita erano legali. Esattamente come oggi.
Solo che ora è sufficiente chiedere a un buon motore di ricerca di rintracciare le banche del seme per piombare in un vero supermercato di liquido spermatico, ovuli, uteri in affitto e semi provenienti da genitori di “qualità superiore”, ovvero bellissimi, intelligentissimi…
Nulla di strano: “Qualche anno fa”, racconta il dottor Andrea Baglioni del centro medico Ecomed di Milano, specializzato nella fecondazione assistita, “ci arrivavano cataloghi per scegliere il seme ideale”.
Anche i medici:
“Attenti, non c’è controllo!”
Mariolina Palombo, psicologa,
presidente di Associazione Allegra
“Che cosa ne penso? Tutto il male di questo mondo! Non solo perché la maternità surrogata e il commercio di gameti maschili
e femminili al di fuori di coppie eterosessuali stabili è vietato legalmente, ed è contro il Codice di deontologia medica, ma se addirittura non sappiamo se si tratta di sperma di animale o di uomo la situazione
è drammatica. Dobbiamo renderci conto che eticamente siamo già al punto di non ritorno.
E non per un discorso religioso, cattolico, ma per una questione prettamente umana. Da secoli, ormai, stiamo veramente distruggendo l’uomo. Quando poi i ragazzi leggono queste cose cosa possono pensare?
Il problema va molto al di là del medico che vuole arricchirsi.
Questa è la storia di un thriller, un film di fantascienza
che si trasforma in una realtà ben peggiore.
Lo dico non come professionista, ma come donna che pensa al futuro dei propri figli”.
Maurizio Valente, professore
di ginecologia, Università La Sapienza (Roma)
“Se il liquido spermatico acquistato è reale la situazione è molto grave.
La gravità, la mancanza di controllo di Internet, purtroppo non la scopriamo adesso. Dal momento in cui lo sperma acquistato risulta di buona qualità è ancora una volta testimoniata la potenzialità di Internet, che purtroppo è incontrollabile.
Per quel che riguarda la questione più generale della maternità surrogata ognuno, evidentemente, esprime il suo parere: c’è chi è favorevole e chi è contrario. Di fronte
al desiderio di maternità, a volte, c’è chi farebbe qualunque cosa pur di avere un figlio! Avvicinarsi senza verificare la sicurezza, però, diventa molto pericoloso. E spesso si finisce
con l’accettare atteggiamenti non molto etici e, anche, illegali. Ogni persona ha dentro di sé
il desiderio di avere un figlio, ma tutti dovrebbero avere maggiore serietà di fronte a questa volontà.
E non farsi travolgere
dal desiderio di averlo a tutti i costi”.
Niente privacy: del donatore si sa tutto, c’è persino la sua foto
Gli indirizzi Internet sono numerosissimi. Esistono banche del seme attraverso cui comprare sperma crioconservato da donatori a scelta, come la californiana
www.cryobank.com , i cui prezzi per le spedizioni internazionali superano i 100 dollari; il sito www.hellobaby.com , ovvero Pacific Reproductive Services, che invia fiale al prezzo base di 185 dollari; o
www.sperm1.com , indirizzo della Biogenetics Corporation, che, a un costo supplementare, invia anche fotografie del donatore e specifiche aggiuntive. Xytex (www.xytex.com ) mette in Rete storie e aneddoti dei suoi generosi donatori.
Oltre a un’iniziativa davvero unica: “il donatore del mese”. Di lui si può sapere quasi tutto, dalle qualità caratteriali (ottimista, pessimista, leader, estroverso, “easy going”) a quelle fisiche ed espressive, conoscere i suoi hobby e la sua professione, avere dati sulla famiglia d’origine e vedere le foto di quand’era piccolo.
Donazioni al femminile: vere e proprie selezioni della specie
Molte banche, soprattutto americane, propongono anche ovuli e uteri in affitto.
È il caso di www.fertilityoptions.com ,
che provvede a inviare gameti femminili (ovuli) a circa 7490 dollari (8510 euro), o a trovare “uteri in affitto” o, come vengono chiamate in Usa, “madri surrogate”. Il che significa che il loro database comprende donne disposte a portare avanti una gravidanza facendo le veci della madre (il costo è di circa 52 mila dollari). Servizi identici sono offerti da
www.creatingfamilies.com,
www.growinggenerations.com e www.fertility-docs.com. Ma non basta. www.beautygene.com dichiara di rivolgersi a chi vuole figli di intelligenza, salute e bellezza superiori. Non possono non tornare alla mente tristi riferimenti, nel passato, alla selezione della razza. Pretese analoghe da parte di www.geniusspermbank.com e di un più casereccio donatore autonomo americano, rintracciabile su www.freedonr.com. Che, tramite questionari, stabilisce se la futura mamma sia degna del suo seme. Solo per gli States.
Sperma di animale o di uomo? Non lo sapremo mai: a meno che…
Nel frattempo, il pacco contenente la fiala da me ordinata è giunto a destinazione. Così com’era, ancora sigillato, l’ho portato al centro per la procreazione assistita Ecomed di Milano per farlo esaminare.
Il liquido è stato scongelato e analizzato da un punto di vista qualitativo e morfologico, rivelandone cioè la “buona qualità” (motilità e forma degli spermatozoi).
Questi esami, però, non consentono di stabilirne la provenienza: nei mammiferi la forma degli spermatozoi è simile, non identificabile al microscopio.
Così, per scoprire se il liquido sia umano o animale, occorrerebbe fare un’inseminazione in vitro. Quanto alle malattie, tutte le banche del seme garantiscono “seme non infetto”.
In attesa di una legge, lasciamo le esagerazioni agli americani!
Come ci si può fidare?
“Purtroppo”, commenta ancora il dottor Baglioni, “se viene da me una paziente con una fiala di liquido seminale dicendomi che è di suo marito, io non ho strumenti di controllo.” In Italia, lo ripetiamo, la legge è piuttosto lacunosa.
Ma l’argomento è spinoso: poche settimane fa i Nas hanno fatto verifiche sulle condizioni igieniche di alcuni centri per la procerazione assistita.
E il Cecos, Centro studi e conservazione ovociti e sperma umani (www.cecos.it), ha dato vita a una catena di centri, stilando un Codice di autoregolamentazione. È certo però che una normativa più precisa, rispondente alla realtà (nel ’99 i 22 centri Cecos hanno registrato 520 coppie per l’inseminazione con donatore, 2700 per la fecondazione in vitro e 800 per l’inseminazione semplice), limiterebbe i rischi. Se lo augura lo stesso Baglioni: “Auspichiamo una normativa parallela all’Europa.
E poi, la scelta del donatore bello è un’esagerazione: lasciamola agli americani!”
Rischi sì, garanzie no
L’acquisto via Internet di gameti è molto rischioso per la salute della persona.
Non ci sono infatti possibilità di controllo del liquido seminale comprato: gli esami normalmente previsti sono quelli qualitativi e morfologici, attraverso cui si verificanomotilità, forma e caratteristiche degli spermatozoi.
Ma non è possibile sapere se la provenienza dello sperma sia animale o umana.
L’unico modo sarebbe la fecondazione in vitro, molto costosa e difficile da praticare,
in quanto implica la donazione di ovuli.
I rischi possibili con la procreazione medicalmente assistita sono gravidanze extrauterine, parti plurigemellari e una sovrapproduzione ovarica, oltre a quelli delle gravidanze naturali.
Dal punto di vista infettivologico,
si ricorre ad analisi semestrali.
Ma, come spiega il dottor Baglioni del centro Ecomed di Milano, non è un lasso di tempo testato.