MALCONTENTO ALL’INIZIO DELL’ANNO SCOLASTICO
da “IL TIRRENO” di martedì 17 settembre 2002
Tutti in classe con il broncio.
C’è malcontento tra studenti, docenti e presidi; Il dirigente dei licei: «Non c’è attenzione per l’istruzione»
PIOMBINO. «No alla scuola spazzatura, no alla riforma Moratti», comincia così il nuovo anno scolastico. Lo slogan scritto sul manifesto del Movimento studentesco, è apparso ieri mattina fuori dal liceo.
E come primo giorno di scuola molti studenti si sono presentati con gli zaini dentro sacchi di spazzatura: «Un modo per dimostrare la nostra contrarietà alla riforma del ministro Moratti che considera la scuola pubblica come spazzatura» dicono ragazzi.
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Un simbolo eccessivo o davvero in giro c’è scarsa considerazione per la scuola?
Se si chiede al preside del liceo classico e scientifico, Fabio Grandi, di dar sfogo alle sue preoccupazioni per quest’anno, ammette: «No, non c’è la dovuta attenzione per le scuola, si parla tanto di programmi ma in fondo nessuno interviene».
Quanto alla discussa riforma delle superiori, Grandi è convinto che non sia affatto vicina, e del resto lo diceva anche l’anno scorso quando sembrava che a settembre tutto dovesse cambiare.
La proposta del ministro Moratti prevedeva tra l’altro una divisione netta tra liceo e istituti tecnici, i primi statali, gli altri regionali.
Nemmeno il preside Mario Bernardini, degli istituti tecnici Ipsia e Iti, pensa che la riforma scolastica sia proprio dietro all’angolo.
Così ieri, all’apertura delle scuole, si sentiva di affermare: «La riforma quest’anno non parte, anzi io credo che non potrà essere fatta nemmeno l’anno prossimo».
Guaio è che non partono nemmeno i finanziamenti, cioè i soldi che dovrebbero venire assegnati alle scuole in nome di una tanto sbandierata autonomia finanziaria.
Il preside di Iti e Ipsia precisa: «Manca ancora una parte dei finanziamenti per lo scorso anno scolastico, non sono arrivati». Figurarsi quelli del 2002-2003.
Al liceo Carducci invece qualche spicciolo in questi giorni è arrivato: «In particolare sono arrivati circa 2 mila euro – dice il preside – è il secondo acconto per pagare gli insegnanti che hanno fatto l’esame di stato. Manca ancora una terza parte di questi finanziamenti, il saldo». Quindi, conti alla mano, aggiunge: «I soldi del primo acconto li abbiano già dati agli insegnanti, ma come faccio a dare ora questo scondo acconto, sono spiccioli, non posso mica pagarli a pezzi e bocconi. Li metterò da parte e aspetto che arrivi il saldo, almeno pago tutt’insieme».
Così l’autonomia finanziaria viene tenuta viva con finanziamenti a gocce.
Intanto per il nuovo anno scolastico 2002-2003 nessun preside sa minimamente cosa potrà spendere. Difficile quindi programmare.