PROGRAMMARE L’ENERGIA IN VAL DI CORNIA
Si è discusso ieri 17 dicembre in Sala Consiliare a Piombino del piano energetico in Toscana e della produzione, del trasporto e delle fonti rinnovabili nella realtà della Val di Cornia.
«Con questo convegno si apre il confronto allargato sulla realtà energetica del territorio» ha dichiarato Rossano Pazzagli presidente del Circondario, aprendo il dibattito, il quale è stato seguito dall’assessore regionale all’ambiente Tommaso Franci che ha aggiunto:«Nel piano regionale di azione ambientale dei 12 punti ben 2 sono riferiti al tema energetico. Gli obiettivi sono: stabilizzare e ridurre i consumi energetici e aumentare il peso delle fonti rinnovabili, e la questione più difficile è quella di iniziare a discutere sulla politica della domanda che non tende a diminuire, come invece prescritto dagli accordi di Kioto».
«Non siamo più disponibili ad accettare nuovi interventi senza una accurata programmazione». È stato categorico l’assessore provinciale all’ambiente Marco Della Pina, riferendosi a nuovi insediamenti energetici in provincia, intervendo al convegno organizzato dal Circondario «Programmare l’energia. Produzione, trasporto e fonti rinnovabili nel piano energetico e nella realtà della Val di Cornia».
«La provincia di Livorno produce il 70% dell’energia elettrica e l’88 di quella termoelettrica regionale, questo territorio è quindi già appesantito dal punto di vista industriale, con tre poli, visto che produce la metà dei Co2 della Toscana» ha ribadito Della Pina.
La proposta della nascita di un «gruppo di lavoro» (ne faranno parte gli enti locali, la Regione, l’Agenzia energetica provinciale (Ealp), le associazioni ed i cittadini), è stata lanciata dal sindaco di Piombino Luciano Guerrieri, sindaco del comune di Piombino, che da anni deve vedersela con la centrale di Tor del Sale e le nuove centrali all’interno della Lucchini, Cet3 e CetPio, nate per sostituirne due vecchie (Cet1 e Cet2). In virtù dell’esperienza maturata nel settore, alla luce delle novità (come l’impianto ad idrogeno della Magona), considerato che dal 2020 diminuiranno le riserve di petrolio, Guerrieri sostiene che è necessaria una «riprogrammazione energetica su basi nuove». «Se le centrali all’interno della Lucchini hanno una convenienza ambientale dimostrabile, poichè riducono le emissioni in atmosfera – continua Guerrieri – è anche vero che il modo di analizzare le proposte via via che arrivano non è in linea con lo sviluppo di Piombino e della Val di Cornia».