CLIMA: INIZIA LA FINE DEL MONDO
Stanziati 5 milioni di euro, oltre che per Baratti, per la Costa Est. Soldi stanziati per ripascimento, per la salvaguardia e consolidamento della duna e per il ripristino ambientale.
Ma intanto uno studio della Nasa-Giss ha fatto presente che anche il tratto di costa da Piombino a Follonica è a rischio inondazione. E allora la domanda, in maniera provocatoria, che si è posta l’Enea è se vale la pena investire soldi in un tratto di spiaggia che di qui al 2090 potrebbe essere sommersa.
Il tratto della Costa Est rientra infatti nei circa 4500 chilometri quadrati di aree costiere, italiane, a rischio: quasi il 30 per cento si trovano al Nord, il 5,4 al centro, il 63 al Sud e il 6,6 per cento in Sardegna.
Le zone particolarmente a rischio evidenziate dallo studio sarebbero 33.
Sulla nostra costa lo stesso pericolo lo corrono le zone di Orbetello, l’area tra Principina a mare e Castiglione della Pescaia e quindi il tratto di costa fra Piombino e Follonica.
Le previsioni sostengono che da qui al 2090 è previsto tra i 18 ed i 30 centimetri di innalzamento. Quindi il mare crescerà, un problema dovuto al forte cambiamento climatico.
La domanda, la proposta pragmatica fatta dall’Enea e dalla Fondazione Mattei sui costi benefici, cioè sull’opportunità o meno di investire soldi per realtà che sono a rischio «annegamento» non è del tutto fuori luogo.
Da qui la necessità di capire se è più opportuno dismettere aree a rischio o investire magari in altre zone con pericolo idrogeologico quasi nullo. Sarà necessario valutare il valore economico delle zone e pensare, adesso che si conoscono i risultati di questo studio, ai prossimi investimenti e all’opportunità di investire così tanti milioni per il ripascimento.
Tratto da LA NAZIONE del 4-2-03