CANTIERE DELLA DEMOCRAZIA: IL MANIFESTO DELL’INIZIATIVA
Sta nascendo un dibattito da più parti nelle varie anime della sinistra in Val di Cornia, basato sulle riforme, sulla democrazia e sulla cultura, per dare nuovi stimoli ed un valore aggiunto all’intero dibattito politico e culturale.
Da pochi giorni è partito il “Cantiere della democrazia”, nato da un iniziativa, la “Carta del nuovo municipio” svoltasi a Suvereto, dove si sono toccati aspetti essenziali dell’agire democratico di oggi: la partecipazione, la libertà, la giustizia, lo sviluppo sostenibile.
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PUBBLICHIAMO INTEGRALMENTE:
In occasione del 2 giugno 2003 si è svolta a Suvereto una iniziativa sulla questione della democrazia nella quale, partendo dalla “Carta del nuovo municipio”, si sono toccati aspetti essenziali dell’agire democratico oggi: la partecipazione, la libertà, la giustizia, lo sviluppo sostenibile.
Visto l’interesse destato dall’iniziativa, alla quale hanno partecipato numerose persone dell’intera Val di Cornia e oltre, un gruppo di venti persone ha avvertito l’esigenza di dare continuità a questo terreno di lavoro, su un piano politico e culturale insieme, per interrogarsi sui rischi del sistema democratico e riflettere sulle forme di democrazia adatte al mondo attuale ed alla società italiana in un contesto come quello che sta sotto i nostri occhi, caratterizzato dagli effetti della globalizzazione e dalla preoccupante situazione italiana.
Riteniamo necessario organizzare nuove iniziative, che mettano a confronto pensieri diversi e ricerchino un minimo comun denominatore per costruire anche nella nostra zona una cultura politica democratica, promuovendo forme di democrazia partecipativa.
Le persone radunatesi a Suvereto hanno a cuore questi argomenti e in questi mesi hanno vissuto con preoccupazione e indignazione gli attacchi alla giustizia e all’uguaglianza, respirando un clima di irresponsabilità istituzionale, visto che tali attacchi sono venuti dalla maggioranza che governa il Paese e dallo stesso presidente del Consiglio.
Ora si propongono di costruire qualcosa insieme; qualcosa che non sia una realtà organizzata alternativa o in contrapposizione rispetto ai soggetti politici esistenti nella zona, ma un “luogo” che consenta un confronto e una crescita comune con l’obiettivo di dare vita ad un nuovo attore politico-culturale nella vita pubblica della società della Val di Cornia.
Un soggetto che, partendo dalle realtà attive a livello locale e tenendo conto dei movimenti sviluppatisi nel paese, permetta di superare i limiti di autoreferenzialità e di chiusura, laico e pluralista, capace di affrontare temi generali e anche di aiutare la riflessione sui processi in atto a livello locale: un “cantiere della democrazia”, aperto alla libera partecipazione di molti e punto di riferimento per tutti coloro che sentono il dovere e hanno il diritto di essere insoddisfatti, di porre domande più precise, di mettere in opera tutte le risorse della riflessione critica e dell’azione concreta.
Occorre ritrovare la politica come passione civile, dedizione disinteressata ad un progetto di costruzione del “bene comune”.
Il “cantiere” è dunque un luogo, più che un soggetto, dove sia possibile lavorare su problemi alti e concreti, al di fuori di tatticismi e di interessi particolari, liberamente e senza essere identificato con l’una o l’altra anima della sinistra o del centro-sinistra.
Il “cantiere della democrazia” si apre quindi come luogo informale, non strutturato, con almeno un referente in ciascun comune, che in rapporto con il gruppo promotore della Carta del nuovo municipio e dei suoi sottoscrittori, lanci temi di riflessione, promuova iniziative, inizi a costruire una rete di persone, consapevoli che oggi bisogna aggiungere alla difesa dei grandi valori (la libertà, l’uguaglianza, la solidarietà…) la prospettiva ineludibile dello sviluppo sostenibile, qui e altrove, dove anche il tema della globalizzazione sia affrontato dal basso con una rinnovata partecipazione, che incida sulle scelte e sugli indirizzi per governare il territorio.
La rete di questo cantiere si propone di lavorare in una duplice direzione:
1) Promuovere un’azione di resistenza civile e di contrasto verso le politiche del centro-destra in campi fondamentali della vita sociale (giustizia, scuola, lavoro, immigrazione, sanità, ambiente…);
2) costruire un progetto ed un messaggio, in grado di unire i grandi temi e valori alla democrazia e al governo del territorio, tramite lo studio, la formazione e un lavoro politico paziente, approfondendo temi che non trovano spazio sufficiente nelle organizzazioni tradizionali e portando così, con le diversità presenti, nuovi stimoli ed un valore aggiunto all’intero dibattito politico e culturale in Val di Cornia.