E’ USCITO ”CRONACHE MAREMMANE” DI FRANCO MICHELETTI
La collana Voci della Maremma de Il Foglio, dopo Elio Mori, presenta il suo secondo volume. Parliamo di Cronache Maremmane. Raccolta di Racconti del nostro concittadino Franco Micheletti.
Per chi non segue le iniziative de Il Foglio, ricorderò che il capitolo La biciclettina è giunto finalista nella Sezione Voci della Maremma – Narrativa del Premio Licurgo Cappelletti alla memoria del poeta Peter Russell, tenutosi a Cafaggio il 12 aprile di quest’anno. Proprio mentre scrivo (luglio 2003) giunge ora notizia di un’altra affermazione di Franco Micheletti, con quest’opera, in terra di Sicilia.
Le cronache di Franco Micheletti coinvolgono il lettore sia per il colore e le efficaci descrizioni di un tempo che fu, che per le emozioni che ancora oggi riescono a trasmetterci. I coetanei di Franco Micheletti sapranno apprezzare ancora gioie e dolori degli anni Quaranta, Cinquanta e Sessanta (si arriva al 1972), mentre i più giovani impareranno qualcosa di nuovo, potendo gustare valori eterni (solidarietà, amicizia, amore filiale, eroismo) che, grazie a Franco Micheletti e ad altri autori della collana Voci della Maremma, non devono scomparire né venire distorti dal revisionismo storico.
Con uno stile popolare e accessibile a chiunque, l’autore riesce a ricostruire felicemente il periodo del ventennio fascista, della seconda guerra mondiale, della ricostruzione e del boom economico a Piombino, narrando la vicende di chi abitava in Via Ferrer, strada del centro della cittadina toscana. Risorgono dall’oblio personaggi veramente esistiti (come la famiglia di Adelina, Franchino, l’olivaio Gigi, i commercianti come la cartoleria Milli, i portuali, la famiglia Mazzei, Don Ivo Micheletti, la maga Zaira e altri ancora) e storie degne del cinema e della televisione.
Se La biciclettina ci fa rivivere le immagini del ciclismo degli anni Cinquanta all’epoca della sfida Coppi – Bartali al Tour de France e al Giro d’Italia, con Adelina troviamo un’eroina per un giorno durante i bombardamenti alleati, nel capitolo La solidarietà non ha colore l’olivaio fascista Gigi salva gli ebrei perseguitati dalle leggi razziali del 1938 e ne Il casamento (il palazzo n.34) si sviluppano storie di famiglia in un interno.
Ricordo anche altri capitoli (Le sartine, La colazione, Il cappottino rosso sui Beatles o I Diversi sugli immigrati del Senegal e il dramma del Medio Oriente) per la vivacità delle immagini e l’umanità dei sentimenti espressi dall’autore. Mille storie, tante emozioni, tanti ricordi. Via Ferrer diventa il teatro eterno di vicende eroiche, di fatti inconsueti e delle speranze dei “ragazzi di Via Ferrer omai cresciuti”.
Maurizio Maggioni
(direttore della Collana “Voci della Maremma”)