PIOMBINO: MA ANCORA PARLIAMO DI TURISMO?
Non può sfuggire ad uno sguardo attento la desolazione che pervade nella nostra città durante la settimana di ferragosto: negozi chiusi, saracinesche abbassate, sporcizia, barboni sotto il Rivellino. Unici sovrani la tenue luce dell’impianto d’illuminazione pubblica, ed una pattuglia dei Carabinieri.
A riprova di quanto sopra scritto invitiamo i lettori a guardare le foto scattate tra le undici e la mezzanotte del 19 agosto.
Una desolazione che in questo periodo si può vedere solo in una periferia metropolitana, come se i turisti fossero ‘scacciati’ dai Piombinesi che inconsciamente li invitano ad andare a soggiornare nelle vicine località turistiche più ben disposte all’accoglienza.
Questa non vuole essere una nuova polemica o manovra contro chicchessia, ma solo una constatazione oggettiva che il turismo vero a Piombino ancora non lo si sa, o non lo si vuol fare.
Il turismo nasce dalla collaborazione di tutti:
– Primi tra tutti gli operatori del commercio, che dal turismo fruiscono i vantaggi maggiori;
– Al secondo posto i cittadini Piombinesi che non si adeguano, complice il progressivo invecchiamento della popolazione, ai nuovi ritmi dettati dai flussi turistici, rendendo Piombino sempre più una città dormitorio;
– Terza l’amministrazione comunale che deve sensibilizzare di più, demandando a chi ne ha i benefici, l’organizzazione dei vari eventi turistici. Un esempio potrebbe essere il riutilizzo di alcuni edifici comunali dimessi, trasformandoli in strutture recettive, un esempio tra i tanti, gli ex macelli pubblici.
Il turismo inoltre non deve essere decentrato nelle località balneari (vedi Baratti e costa est), ma deve vivere in gran parte nella città, che deve quindi essere dotata di servizi congrui ai turisti che riceve. Se si fanno ad esempio 1000 posti letto a Carbonifera, facciamo solo un favore al commercio follonichese e un dispetto a chi non ha lavoro a Piombino. Tutti i turisti ovviamente andranno a Follonica che ha nome e strutture, analogo discorso per la costa ovest (Baratti e Stellino) che ovviamente andranno a San Vincenzo.
Concludiamo ricordando che da Piombino ogni estate transitano decine di migliaia di persone che vanno all’Elba e che da noi non comprano neanche un caffè, ce ne sarà un motivo?