COMITATO BARATTI REPLICA AL SINDACO GUERRIERI
A gentile richiesta pubblichiamo:
Il Comitato per la salvaguardia del territorio di Populonia e del Golfo di Baratti con la presente vuole replicare all’articolo apparso sul Tirreno del 12 agosto e poter così specificare le motivazioni per cui è venuto ad esistere.
In merito alle ultime novità lette, ribadiamo che dietro al nostro Comitato non esistono interessi economici, politici e quant’altro di speculativo si possa intendere, nemmeno vuole essere una crociata contro l’Amministrazione Comunale, di cui peraltro in molti al nostro interno ne sono simpatizzanti e fino ad ora ne hanno lodato fortemente l’operato.
Questo Comitato è motivato esclusivamente dall’amore che ogni singolo iscritto ha nei confronti di questo splendido territorio, ora però gravemente minacciato da idee che noi riteniamo dannose speculative e non consone alle scelte che sempre hanno fatto sia questa Amministrazione che quelle precedenti nei confronti delle piccole frazioni di Baratti e Populonia.
Il motto di tutte le Amministrazioni è sempre stato fermo sul punto “Baratti è bella perché è così, e perciò cosi deve rimanere, non verrà mai trasformata in un’altra Punta Ala. Ogni singolo cittadino è libero di fruirci, viverci e godersela cosi”
In tal modo, per anni e anni grazie alle scelte del Comune e ad i vincoli imposti dalla Soprintendenza Baratti si è salvata da un sicuro scempio edilizio.
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Fortissime sono sempre state le attenzioni ed i divieti assoluti a nuove edificazioni; per fare degli esempi, anche l’Enel e la allora Sip ogni qualvolta dovevano mettere qualche palo nuovo si imbattevano in una intricata giungla di divieti assoluti, lo stesso Comune non costruì l’illuminazione pubblica con lampioni murati in terra per non andare a interferire in un terreno troppo ricco di preziose memorie storiche e si appoggiò così ai pali esistenti dell’Enel facendo collegamenti elettrici aerei.
Praticamente a Baratti è sempre stato impossibile impiantare anche una semplice fontanella, solo per il fatto che erano e dovrebbero, fino a prova contraria, essere ancora attualmente vietati l’esecuzione di scavi o costruzioni di qualsiasi genere.
D’improvviso non è più così. Si approva non una piccola e giusta eventuale ristrutturazione del patrimonio esistente (cosa peraltro che è sempre stata vietata, e che invece dovrebbe essere imposta ai proprietari), ma addirittura si autorizzano demolizioni di antiche unità abitative, nuove costruzioni, parcheggi, marciapiedi, impianti di illuminazione ecc…
A questo punto ci è venuto spontaneo chiedere al Comune ed alla Soprintendenza dove sono andati a finire tutti i vincoli che per anni e anni hanno gravato come una salvezza divina su Baratti e Populonia, e perché sono sempre stati respinti (fortunatamente) ambiti progetti (quasi uguali all’osservazione presentata e approvata in questo periodo) presentati da altre società private nel corso degli anni a partire dal 1960.
Ci pare strano che il Comune non si ricordi di questi vincoli, che non rammenti la costruzione aerea dell’illuminazione pubblica e nemmeno il fermo imposto dalla Soprintendenza durante la costruzione del parcheggio ove ora si vuole erigere nuove costruzioni, nemmeno tutti i progetti che negli anni ha respinto, l’impossibilità di costruire una rete fognaria (oggi a Baratti e Populonia non esiste una rete fognaria, Populonia scarica a cielo aperto direttamente nel mare sotto alle “palme nane” prima di Cala Buia, e Baratti usufruisce di antichi pozzi neri a tenuta svuotati periodicamente e a pagamento, la motivazione ufficiale sulla non costruzione della rete fognaria è sempre stata per vincoli archeologici e paesaggistici).
Da questo ci viene logico fare un’ulteriore domanda: dove faranno scaricare i liquami dei nuovi edifici?
Verrà nascosto il “bottino” sotto terra creando un nuovo villaggio dal nome “Le Fabbricciane 2” o costruiremo a spese del contribuente un’enorme opera fognaria che collegherà Baratti con Piombino?
Detto questo, la nostra volontà è che il Comune non si faccia convincere a dare troppo facilmente autorizzazioni all’esecuzione di nuove costruzioni, concessioni per tratti di spiaggia privata, parcheggi usati come merce di scambio, il tutto sempre e soltanto a discapito del singolo cittadino che sempre di più deve rinunciare al suo territorio in cambio di niente o quasi.
Il comitato è costituito da un ben nutrito gruppo di persone (le adesioni sono in continuo aumento ) che ha deciso di muoversi con fermezza, educazione e legalità alla tutela di Baratti e Populonia, in opposizione a nuove forme di cementificazione o stravolgimento dell’attuale assetto di dette aree. Vogliamo comunque garantire l’anonimato di ogni singolo associato, al fine di evitare inutili e dannose strumentalizzazioni che potrebbero deviare gli scopi di detto comitato.
Parliamo con dati certi e tutto quello che affermiamo è ampliamente documentabile e verificabile.
Per concludere vogliamo ricordare che Baratti e Populonia fanno parte di un territorio pubblico, e quindi sono di tutti noi, e poiché sono luoghi così belli e unici prima di prendere decisioni così importanti sarebbe decoroso e forse più leale coinvolgere le opinioni dei cittadini, magari facendo anche una sorta di piccolo referendum.
Grati per l’attenzione inviamo cordiali saluti,
dott. Ettore Cheli
Per contatti: comitatobaratti@hotmail.com