PATTO TERRITORIALE: NUOVI FINANZIAMENTI PER PUBBLICO E PRIVATO
Il Mi.A.P. (Ministero delle Attività produttive) ha approvato con due decreti, firmati in luglio e agosto, la rimodulazione del Patto territoriale della Val di Cornia. Tornano così nella disponibilità di investimenti pubblici e privati 10 milioni e 617.588 euro, derivati da rinunce revoche ed economie, che rischiavano di essere persi per le difficoltà e i tempi stretti delle procedure per potervi riaccedere.
Come saranno ripartiti i finanziamenti lo ha spiegato il sindaco di Piombino Guerrieri che insieme a quello di Campiglia Velo, al presidente del Circondario Pazzagli e a quello della Cevalco Lucia Marmugi, lunedi mattina hanno dato l’annuncio nel corso di una conferenza stampa.
Per il completamento di interventi strutturali pubblici 7 milioni e 332 mila euro (in grado di attivare investimenti per 9 milioni e 432mila euro).
A disposizione di investimenti privati saranno utilizzati 3 milioni e 284mila euro per un contributo di poco meno del 20 per cento che si calcola possa mettere in moto interventi delle imprese per oltre 18 milioni, ma per i privati dovrà essere un nuovo bando.
Il Patto della Val di Cornia fu finanziato – come ha ricordato il presidente delle Cevalco Marmugi – il 15 settembre 1998 per 65 miliardi 293 milioni (33 milioni e 721mila euro). A concorrere ai finanziamenti c’erano 12 progetti pubblici e 38 privati. Ma le cose, come tutti sanno, non sono andate proprio come dovevano andare. Mentre infatti i progetti pubblici hanno camminato con sufficiente rapidità, soltanto 25 aziende private sono arrivate (o dovranno obbligatoriamente arrivare entro il marzo 2004) al completamento dei loro investimenti. Le altre, appunto, o hanno rinunciato o si sono viste revocare i finanziamenti dalla Cevalco.
«I Patti territoriali – ha commentato Pazzagli – hanno scontato il vizio dell’incertezza normativa e in tutta Italia sono andati abbastanza male. Il sistema locale in generale non è stato in grado di fornire una programmazione.
Per noi sono stati insieme un’esperienza e un’opportunità. L’esperienza resta, e saremo in grado di spenderla in questa seconda fase, l’opportunità è stata colta solo in parte».
Il sistema economico della Val di Cornia, insomma, non ha risposto. «Molte aziende private sono state subito pronte a presentare le richieste, ma non a portare avanti tutte le iniziative.
I risultati ci sono comunque stati: il sistema locale è oggi più infrastrutturato rispetto al passato e l’impresa è più consolidata».