PIOMBINO VIOLENTA: QUANDO IL MOSTRO CI CRESCE IN CASA
Ennesima aggressione in una città che fino a qualche anno fa era considerata un oasi felice. Non si può stare più a guardare, il problema è sociale, ma non è un problema degli adulti. E’ un problema di noi giovani, che se non vogliamo che queste mele marce rovinino la nostra ‘immagine’ e la nostra vita futura a Piombino, dobbiamo isolarle oggi e denunciarle senza pietà, per non far si che altri arrivino, e sicuri dell’impunità, facciano come o peggio di loro.
BOLLETTINO DI GUERRA:
Febbraio 2002.
Vicolo del centro storico: ragazzina 13 enne viene picchiata da una banda di ragazzi durante la festa
di Carnevale. Finisce all’ospedale.
Agosto 2002.
Piazza Gramsci: vengono picchiati e derubati una ragazza di 20 anni a lo zio di 41.
Botte e insulti prima di prendersi una catena a un cellulare.
Ragazza e zio hanno prognosi di 4 e 3 giorni.
Maggio 2003.
Via Pisacane: ferito con un colpo di pistola un ragazzo dopo un’aggressione da 4 contro 1 a calci e pugni. E’ una vendetta, pochi giorni prima il figlio dello sparatore era stato preso a botte da un gruppo di ragazzi davanti ad una sala giochi del centro.
Luglio 2003.
Marina: tre giovani stanno spaccando sedie e tavolini di due locali e li lanciano di sotto, nel porticciolo. Un pescatore che intorno alle 4, stava raggiungendo la sua barca per andare in mare tenta di sgridarli, ma un quarto giovane nascosto lo aggredisce alle spalle, lo blocca, e gli altri lo pestano.
Settembre 2003.
Rivellino: due ragazzi, si prendono a spintoni sul cofano dell’auto di uno del gruppo di amici appena uscito da un ristorante. All’invito a stare un po’ attenti, ad andare più lontano, si accende immediatamente la violenza. I due ragazzi, 18-20 anni, si fanno sotto, dalle panchine lì accanto spuntano altri giovani, almeno una decina. Subito minacce, offese, calci e pugni. Ad avere la peggio è un assicuratore piombinese di 36 anni.
Ci vogliamo far rappresentare da questa gente? IO NO, GRAZIE.