HALLOWEEN E DINTORNI: ZUCCHE PIENE E ZUCCHE VUOTE
Una zucca piena di calibro medio, da trasformare in zucca vuota, costa attorno ai 7 euro. Infondo Halloween è un passatempo economico, se ti sai accontentare.
(Tratto da ‘Toscana oggi’ del 2 novembre)
«Harry Potter e l’ordine della fenice» ne costa 24, che calano a 19,20 se lo comprate tramite Internet. in compenso, al ragazzino che con tenacia demolisce un simile tomo, la zucca sicuramente si riempie. Ecco, il timore è che pure quest’anno dovremo sciropparci il dibattito su Halloween, i morti che ritornano, la festa che non appartiene alla nostra tradizione, la festa consumista (e quale non rischia di esserlo?), dolcetto o scherzetto, eccetera.
Sarà anche appassionante, per gli altri. Noi ci annoiamo. Riusciamo solo a provare comprensione – si, comprensione: non disapprovazione – per i ragazzi che ci cascano, e cedono docili alle lusinghe della festa posticcia. Perché i ragazzi amano procurare e provare paura, per finta beninteso. E bisogna lasciarglielo fare, meglio se con intelligenza che però di questi tempi risulta essere un lusso.
Che cosa li attende dietro la porta chiusa? Lavoro fino a 70 anni, ma flessibile, precario, adrenalinico e spaccacuore, e sarebbe bello esserci – ma noi non ci saremo – per vedere quanti ne arriveranno vivi e con tutte le rotelle nella zucca non del tutto svuotata. Poco tempo per l’amore e il matrimonio, con figli, ben oltre i 30 anni perché a un flessibile non raccomandato, anche se talentuoso, il mutuo casa non si concede.
Competizione a tutto gas con indicazioni contraddittorie: da un lato gli stiamo dicendo che chi vale ce la fa, ma bisogna studiare tanto, fare un master, andare all’estero, essere i primi della classe; dall’altro gli mostriamo sul palcoscenico impudico della tv dei bietoloni e delle bietoline che tra show e grandi fratelli fanno carriera senza possedere qualità alcuna, ma solo fortunaccia e faccia tosta. Gli diciamo che la droga uccide e gliela vietiamo, però scriviamo «il fumo uccide» sui pacchetti delle sigarette e gliele vendiamo, anzi: lo Stato gliele vende e ci guadagna sopra.
Non pensate che i ragazzi, anche i meno intuitivi, non avvertano che qualcosa non quadra? E non siano attanagliati da un’angoscia ora leggera ora greve? E non sentano il bisogno istintivo, per metabolizzare l’insicurezza e la paura, di rappresentarle? Vi lamentate di Halloween e dei morti che ritornano in vita, voi. Però non battete ciglio al riapparire di Tony Renis. Ma compratevi una zucca.
UMBERTO FOLENA