PRESENTATO IL ”PIANO DI AZIONE LOCALE” PER L’OCCUPAZIONE
E’ stata presentata in anteprima il 17 novembre, nei locali del Circondario della Val di COrnia, alla presenza dell’assessore provinciale al lavoro Paolo Nanni, la bozza del “Piano di Azione locale per l’occupazione della Provincia di Livorno”.
Si tratta di un nuovo studio, realizzato all’interno del progetto “In Advance”, di cui il Circondario è partners, e finanziato dell’Unione europea, che ha l’obiettivo di promuovere lo sviluppo di nuovi approcci in materia di politiche per l’occupazione.
Il Piano di azione locale è in linea con l’obiettivo di rafforzare la dimensione locale della “strategia Europa per l’occupazione” che mira alla piena occupazione, a migliora la qualità e la produttività sul posto di lavoro ed a rafforzare la coesione e l’integrazione sociale.
A livello locale, la Provincia ed il Circondario per primi si stanno muovendo in questa direzione. Ed è proprio questa fetta di territorio toscano che è stata analizzata dai ricercatori del Cles, poiché è qui che c’è stato un forte recupero del tasso di occupazione.
Promuovere la piena occupazione, secondo i ricercatori significa aumentare il tasso di occupazione nella Provincia di Livorno, del 2002 pari al 55,9%, in mezzo al dato italiano del 55,4% e della Toscana, pari al 61,4%, fino al 67% nel 2005. Ciò è possibile, secondo lo studio, creando misure attive e preventive per le persone disoccupate ed inattive, nuovi posti di lavoro, imprenditorialità, in primo luogo.
La novità di questo piano sta nel fatto che esso è uno strumento di programmazione provinciale e di sostegno all’impostazione di una strategia politica che riguarda la formazione, il lavoro e l’istruzione in grado di integrarsi con gli interventi in atto di sviluppo locale.
Presto il piano sarà presentato a Livorno nell’ambito della “Terza Conferenza provinciale sul lavoro”, in programma per il prossimo 11 dicembre.
Il presidente del Circondario della Val di Cornia, Rossano Pazzagli, evidenziando alcune peculiarità della nostra zona, ha individuato la necessità di portare avanti quel processo di diversificazione economica iniziato negli anni Novanta. A questo proposito ha aggiunto che “questo strumento ha un valore positivo perché, accanto a quelli urbanistici ed economici, il territorio dispone ora di buoni piani anche sul versante sociale, del lavoro e della formazione”.