FESTA DELLA TOSCANA CON L’UNICEF E I BIMBI
Io bianco, tu giallo egli nero, noi cattolici, voi ebrei, essi musulmani, tutti diversi ma tutti ugualmente fratelli. E’ il senso di una delle tante e interessanti elaborazioni dei ragazzi delle scuola elementari di Campiglia e Venturina sul tema “Diritto di cittadinanza: Analisi sul tema Io, Tu, Noi, Tutti diversi”, presentate venerdì 28 novembre al consiglio comunale aperto all’infanzia, nella saletta comunale di Venturina.
Così i bambini hanno celebrato la Festa della Toscana, con ordine del giorno unico su un tema naturalmente legato anche alla disabilità, o per meglio dire, alla diversa capacità di realizzarsi nella vita, che caratterizza questa edizione della Festa della Toscana 2003.
Hanno parteciperanno il sindaco Silvia Velo, i consiglieri e gli assessori, mentre ha coordinato Federica Genovesi, assessore alla pubblica istruzione. Il sindaco ha spiegato ai bimbi il funzionamento del Consiglio comunale, quindi è stata la volta della dirigente scolastica, Vincenza Rum, che ha espresso la propria soddisfazione nel collaborare a iniziative come questa con l’Amministrazione Comunale.
C’è stato quindi l’intervento della rappresentate Unicef per la provincia di Livorno Paola Bachini che ha illustrato la proiezione del film dei diritti dei bambini informando che l’Unicef ha una convenzione sui diritti dell’infanzia con tutti gli stati del mondo tranne due, gli Stati Uniti e la Somalia, perché condizione per l’accordo è che nel paese non vi sia la pena di morte.
Ma i protagonisti indiscussi del consiglio sono stati i ragazzi, le cui riflessioni i cui lavori in mostra hanno dimostrato pienamente quanto dai ragazzi si debba apprendere. La maggior parte di loro conosce da vicino persone diversamente abili e l’esperienza diretta li ha ancor più maturati: “Magari non si muovono o non parlano bene – ha detto qualche bambino – però sono capaci di amare la vita e di insegnarci che la cosa più triste è non essere nato e che ciascuno deve accettare se stesso e deve essere accettato per come è”.
Parole semplici ma che arrivano dirette, come i colori e le frasi che i bimbi hanno messo nei loro disegni, come la commozione che si è letta in volto ai molti adulti presenti: insegnanti, consiglieri, nonni, genitori, consapevoli che questi bambini sono portatori di valori profondi da tutelare e valorizzare, in un modo diverso da quello fatto tante volte che è più a portata di mano, di moda, magari apparentemente perfetto ma tanto superficiale.