GUGLIELMI: CANDIDATA SINDACO «PER LA TUA CITTA’»

A pochi giorni dalle elezioni del 12-13 giugno 2004, pubblichiamo le interviste ai quattro candidati a sindaco del comune di Piombino. Iniziamo con la candidata dalla lista civica «Per la tua città» Graziella Guglielmi.

Quali sono i tre punti principali del suo programma elettorale?

trasparenza, cambiamento, sviluppo.

Dove trasparenza significa la possibilità di controllare e proporre soluzioni alternative a quelle imposte dalla maggioranza;
Dove cambiamento vuoi dire operare in modo opposto se una situazione continuativa riesce solo a dare il niente che ha dato fino ad ora;
Sviluppo, attuando sistemi che predispongano l’individuazione e la realizzazione di attività alternative alla grande industria, gratificando le piccole e medie imprese affinché possano iniziare, sgravate da imposte comunali, un’attività che porti nuovi posti di lavoro, e questo sia nel campo turistico che artigianale che di indotto all’industria siderurgica;

Città futura: quali sono gli obbiettivi se diventerà sindaco?

Città futura è nata nel 2000, quando l’attuale Sindaco ha firmato la carta di adesione. Sono passati 4 anni, fra poco non potremo più attingere ai finanziamenti ed ancora una volta Piombino ha perso l’opportunità di fare un passo in avanti. Se si vuole parlare delle aree ex Siderco, sotto Viale Unità d’Italia, non credo che una bonifica del terreno dia garanzie (e in quanto tempo?) tali da poterla utilizzare per niente di più che un parco/museo siderurgico. Gravare la strada di ingresso a Piombino con attività industriali, da una parte non offre un gradito biglietto da visita per chi entra e dall’altra va a sconvolgere una viabilità già pericolosa su una strada a 4 corsie con intersezioni e svolte a sinistra, notevolmente pericolosa. Si può pensare solo ad una bonifica finalizzata alla realizzazione di una barriera verde per limitare l’impatto visivo di un’industria che in ogni caso non è distante più di 50 metri circa.

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Pianeta giovani: Quale futuro per chi decide di rimanere a vivere a Piombino? Come fermare la fuga di “cervelli” che una volta terminata l’università decidono di trasferirsi all’estero?

Per i giovani credo si debbano distinguere diversi tipi di interventi: uno che riguardi i ragazzi (da 14 a 18 anni) e l’altro finalizzato a giovani che hanno già una propria autonomia culturale/professionale.
Per i primi basta guardarsi intorno e vedere che non hanno niente di più che un pezzo del centro da fare avanti e indietro o appoggiandosi ai muri; bisogna creare attività aggreganti e coinvolgenti, basandosi anche su di uno sviluppo di attività sportive, ricreative e culturali che insegnino prima di tutto il rispetto della città come patrimonio comune (vedi piccola criminalità), una maggiore consapevolezza dei loro diritti/doveri ed ascoltare le loro richieste; sono loro che devono capire bene cosa vogliono e tocca all’Amministrazione, con loro, realizzare quanto più possibile per interessarli.
Per evitare la fuga di “cervelli”, non si può inventare e realizzare tutto e subito. Se in campagna elettorale le false promesse sono al primo posto nei programmi, nel rispetto che dobbiamo loro, possiamo solo dire che in questo momento Piombino può offrire solo quello che resta di una grande realtà industriale, dove non c’è più spazio, né attenzione per offrire un lavoro qualificante; attività collaterali non ne sono state realizzate come non è mai stato attuato un piano di sviluppo tenendo conto della ricchezza culturale che rischiavamo di perdere. Bisogna lavorare da ora in avanti per far sì che i nostri giovani vedano il trasferimento come soluzione momentanea e che vedano il loro ritorno come un diritto a riportare, nel proprio paese, le loro esperienze.

Fabbrica, turismo, inquinamento e posti di lavoro: Che fare?

Di fatto la risposta si può già intravedere nelle precedenti. Comunque, nel prendere atto che di fabbrica come fonte sicura di benessere non si può più parlare, indirizzare tutta l’attenzione sul turismo (perché ci rimane solo quella speranza) senza una programmazione oculata, può portare ad interventi selvaggi che portano solo un’enorme speculazione senza qualità: si dice appunto “Cultura turistica” e questa non s’inventa nell’occupazione infrastrutturale esasperata che si sta portando avanti sulla costa est, c’è bisogno di un piano di interventi da programmare nel tempo e che siano finalizzati sì al turismo per chi arriva da fuori, ma che siano in ogni caso un punto fermo ed una fonte di benessere per gli operatori che decideranno di intraprendere quella strada, ma soprattutto che si identifichi anche come diritto per i residenti, senza doverne usufruire pagando accessi e parcheggi, perché, e questo è fondamentale, quello è un bene di tutti.
Il problema inquinamento si poteva anche eliminare se fossero state attuate tutte le forme di controllo che sono regolamentate dalle leggi in vigore. Di fronte alla fabbrica, l’Amministrazione di Piombino si è sempre presentata con un atteggiamento di passività, mettendosi in condizione di non poter più pretendere, ma solo di dover concedere; una forma di sudditanza che ha fatto si che l’industria, intesa come Lucchini, abbia sempre ignorato le regole da rispettate e la mancata osservanza delle prescrizioni alle quali doveva dare risposta. Siamo andati avanti con la concessione di proroghe, coscienti del fatto che quanto prescritto, ( visti anche i risultati dei vari monitoraggi), veniva completamento ignorato. Sono anni che deve rimettere a disposizione la zona ex Siderco, ma l’Amministrazione non ha la possibilità di far rispettare gli impegni presi.
Per tutto questo, abbiamo una fabbrica che opera nel suo esclusivo interesse, consapevole di essere identificata comunque come fonte di reddito per i pochi che ancora aspirano a quel tipo di lavoro, che non trova risposta nei nostri giovani e che trova maestranze solo rivolgendosi ad extracomunitari.
Per creare nuovi posti di lavoro si deve esclusivamente puntare sulla P.M.I.. E’ nato per questo l’incubatore della Val di Cornia, ubicato nel Comune di Campiglia, finanziato dalla comunità Europea per la realizzazione di 32 attività da far nascere, per ognuna delle quali era previsto un numero consistente di operatori. Attualmente, all’interno dell’incubatore sono solo 4 le attività che vi stanno lavorando. Credo che se si va in giro a chiedere cosa sono GLI INCUBATORI nessuno sappia rispondere. E’ questa mancanza di informazione o di interesse (perché si tende a non mettere i cittadini in condizione di essere autosufficienti per paura di perdere potere politico) che continua a far regredire la nostra zona.

Stazione e biblioteca, due argomenti di interesse giovanile che hanno scaldato molto queste elezioni: quali sono le sue idee?

Lo spostamento della stazione, con l’effettiva eliminazione di quella esistente ed individuando la stazione principale a Portovecchio o al Porto, è all’interno di un movimento che non trova riscontro nelle indicazioni fornite dall’attuale Amministrazione e riprese dal candidato Sindaco Anselmi. si parla della riqualificazione dell’area urbanistica interessante Via Pisa, Tolla Bassa ecc.; trova invece un ingiusto motivo quando lo spostamento è finalizzato solo ed esclusivamente alla sistemazione della COOP nell’interno dello Stadio Magona.
Questa è un’operazione poco chiara, perché, per esplicita ammissione del sig. Anselmi, non risulta che la Cooperativa abbia fatto richiesta scritta, nel senso di Ufficiale, al Comune per richiedere una sistemazione diversa dall’attuale fornendo ufficialmente i motivi e le necessità che le impongono lo spostamento stesso. Piombino è di tutti, così come lo Stadio Magona. Le necessità della COOP vanno viste, al di là della sua denominazione fiscale, come richiesta di un privato per il quale il Comune non deve avere trattamenti di riguardo diversi da quelli che rivolge agli altri cittadini. Ci si preoccupa del parcheggio della COOP e non si fa niente per facilitare il parcheggio dei commercianti del centro, che sono costretti a pagarselo il parcheggio, quando lo trovano, o a mettere in conto almeno 10 euro di multa giornalieri. Per questo diciamo no allo spostamento della Stazione ferroviaria, che deve essere vista come l’unico, facile mezzo di comunicazione al quale si possono rivolgere i pendolari, sia studenti, che lavoratori.
Per la biblioteca comunale, riteniamo di aver individuato nell’ex I.P.S. in Cittadella la sede ideale, che dovrà ospitare non solo la biblioteca ma tutta una serie di servizi connessi, quali sale di studio, centri di aggregazione culturale, sala per conferenze e munita di tutti gli strumenti per i collegamenti Internet e simili.

Perché un elettore che da sempre vota il centro sinistra dovrebbe dare questa volta fiducia alla sua lista?

Qui la risposta è più facile. Basta guardarsi intorno, ricordare cosa è stato promesso da cinquant’anni ad oggi, leggere il programma della sinistra e costatare, in modo obbiettivo, come sono riproposti gli stessi temi, le solite promesse elettorali che se non sono state portate a buon fine negli anni precedenti, non crediamo possano essere soddisfatte in un prossimo futuro. Il candidato Anselmi, continuando a dire che farà tutto Il contrario e tutto in modo diverso, di fatto, non fa che criticare lo stesso partito che ora vuole rappresentare. La mia lista non chiede mutamenti ideologici; chiede solo un esame di coscienza , civile, finalizzato al bene della città. Le linee ideologiche partitiche si possono ancora esprimere a livello nazionale ed internazionale. Qui noi ci siamo per il bene di Piombino. Tutto il resto, in confronto ai problemi da affrontare al momento, non ci interessa.

Recentemente si è letto sulla stampa che vi sentite perseguitati. Cosa c’è di vero. E’ da chi?

Veramente non credo di aver mai detto una cosa del genere o che gli altri membri della mia lista si siano espressi in tal senso. Lo scetticismo con il quale è stata accolta la Lista civica “PER LA TUA CITTA'”, all’inizio è stato determinato dal fatto che la città non credeva che qualcuno, staccandosi da tutte le rappresentanze politiche, avesse il coraggio di presentarsi in modo autonomo solo ed esclusivamente per lavorare per tutti. Piano piano ci siamo fatti conoscere e rispettare, cosa questa che ripaga comunque tutto il lavoro che abbiamo svolto. Se di persecuzioni, e non lo sono state, si deve proprio individuarne, posso solo fare alla stampa locale un appunto per non averci dedicato lo spazio che abbiamo richiesto. Si tratta comunque di un appunto già espresso nel modo più civile, nel pieno rispetto delle comuni autonomie.

Sindaco o consigliere?
Bella domanda. Come Sindaco la voglia di rimboccarmi le maniche e cominciare a lavorare sulla scia di un entusiasmo che mi ha portato fino a questo punto, affrontando i problemi con la cittadinanza, confrontandomi con le varie realtà e chiedendo l’aiuto di tutti per lavorare per tutti.
Come Consigliere un’attenta, implacabile, esatta e puntuale attenzione a tutto quello che l’amministrazione intende portare avanti, nel nome della trasparenza che ci siamo dati come scopo e dell’impegno che abbiamo preso con chi ci ha votato.

Scritto da il 9.6.2004. Registrato sotto Senza categoria. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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