GUERRIERI E RICCI RACCONTANO «STORIE DI CACCIA»
Il volume, scritto a due mani da Luciano Guerrieri e Fernando Aroldo Ricci, sarà presentato al pubblico sabato 26 giugno.
L’incontro, al quale parteciperanno i due autori, si svolgerà nella sala conferenza della Biblioteca civica Falesiana alle ore 17.30.
Passione e avversione, amore e odio, divertimento e lavoro: il dualismo e le contraddizioni, spesso apparenti, che da sempre contraddistinguono quella complessa e atavica attività umana che è la caccia, sono anche il filo conduttore del volume Storie di caccia sul promontorio di Piombino. Un libro che piacerà ai cacciatori, in particolare ai molti piombinesi che in esso si riconosceranno (nella ricerca, che è alla base dei testi degli autori, sono confluiti numerosi ricordi e testimonianze), ma che è scritto per tutti.
E’ questa la chiave di lettura offerta nell’introduzione dal curatore dell’opera, Roberto Becherucci: Ragione e sentimento: le due anime della caccia. Né a favore, né contro, quindi, ma più semplicemente il racconto (appassionato, questo sì) di un mondo di sensazioni e sentimenti contrastanti, in cui trovano spazio l’amicizia, il rispetto per la natura e persino la pietà. I testi, suddivisi in sezioni tematiche, sono di Aroldo Fernando Ricci (La caccia al cinghiale) e Luciano Guerrieri (La caccia al colombaccio).
La sezione dedicata ai ricordi, alle tecniche, ai luoghi ed ai personaggi dell’arte venatoria piombinese è integrata dalle pagine seguenti, che contengono i contributi storici di Marisa Giachi (Note e documenti storici) e Remo Bagnasco (Ars venandi. Cenni storici nei secoli XII-XVI). Completa il volume una raccolta di ricette (La caccia in cucina), tratte dal Codice della Cucina livornese di Luciano Bezzini e Umberto Creatini. Le illustrazioni sono di Massimo Panicucci, realizzazione Star Studio, stampa Bandecchi & Vivaldi Pontedera.