IRAQ: INCONTRO PER LA LIBERAZIONE DELLE VOLONTARIE ITALIANE
Il Circondario della Val di Cornia in collaborazione con l’associazione «Un ponte per…» organizza un incontro pubblico per la libertà di Simona Pari e Simona Torretta martedì 14 settembre alle ore 21 a Piombino presso la sala del Perticale. Nell’occasione sarà presentato anche il libro fotografico «Irak. Ritratti dall’infanzia insanguinata» di Pino Bertelli, contenente un testo scritto da Simona Pari.
All’incontro Interverranno Rossano Pazzagli, Luciano Guerrieri, Maria Antonietta Schiavina, Pino Bertelli, Dina Jeelo e un rappresentante dell’associazione «Un Ponte Per..». saranno presenti anche i sindaci della Val di Cornia.
La prefazione del libro di Pino Bertelli inizia con le parole piene di amarezza di Simona Pari, una delle due volontarie italiane nelle mani dei terroristi in Iraq, e che sarà presentato martedì sera al Castello di Piombino a cura del Circondario.
Il libro contiene le foto del reporter piombinese, scattate fra le strade di Baghdad nell’estate del 2003, quando l’autore, che aveva preparato quel viaggio meticolosamente, aiutato da Simona Torretta e Simona Pari, che in Iraq già lavoravano per l’associazione “Un ponte per…Baghdad” e che, dall’Iraq, hanno collaborato con il fotografo per organizzare tutte le fasi del viaggio.
Leggiamo insieme le parole di Simona Pari:
«E il dopoguerra a Baghdad è arrivato. Con il suo carico di speranze e frustrazioni, novità e conflitti. Un dopo che non è mai dopo per davvero, pieno com’è di parentesi aperte, violenze quotidiane, macerie che nessuno raccoglie.
E loro, i bambini, che esplorano i nuovi giorni un po’ spaesati, un po’ curiosi, in bilico tra un passato invadente e un futuro che nessuno, ancora, sa prevedere. Confusi, con quei riti che hanno imparato e non dimenticano, con nuovi codici e quelle nuove regole che presto dovranno imparare.
Alcuni studiano nelle scuole con i muri screpolati dell’embargo e i disegni dei soldatini della propaganda, altri guardano la tivù satellitare, dopo anni di isolamento. Alcuni fanno i compiti con la lampada a cherosene, perché l’elettricità non c’é mai, altri rimangono feriti, perché i campi dove giocano sono ancora pieni di bombe a grappolo e di carcasse arrugginite, cresciute guerra dopo guerra». Simona Pari