PIOMBINO: I RISULTATI DEL SOCIAL FORUM TOSCANO
Vediamo insieme come è andato il primo Social Forum Toscano svoltosi a Piombino dal 6 al 12 settembre 2004.
Dopo i primi due dibattiti di introduzione al Social Forum Toscano di Piombino che hanno avuto una interessante partecipazione di pubblico presso il Castello, si è vista la non numerosa partecipazione al corteo di venerdì 10 nel quale si è notato l’assenza di tutti i partiti politici, esclusi i Verdi, delle organizzazioni sindacali, e degli amministratori pubblici ad una sfilata che era basata su tre temi molto importanti importanti per la Toscana e soprattutto per la città di Piombino: l’inquinamento, il ritiro delle truppe dall’ Iraq e l’immediata liberazione di Simona Torretta e Simona Pari.
Gli organizzatori del Social Forum ci hanno spiegato che questa manifestazione «era stata volutamente pensata con le tecniche della comunicazione artistica ed ha avuto un notevole impatto nella rappresentazione e nell’interesse dei cittadini che ha incontrato. L’obbiettivo: lasciare dei segni che facciano pensare».
I segni sono stati «lasciati» una striscia rossa che dalla fabbrica raggiunge il centro della città, a memoria dell’interminabile scia di sangue che gli infortuni, spesso mortali, lasciano a Piombino, e dei respiratori di ossigeno con relativo boccaglio per dare «aria», in tutti i sensi, alla città.
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L’inaugurazione del Forum Sociale Toscano si è tenuta subito dopo in piazza Micheletti, e ha visto riempirsi il grande tendone con l’ingresso del corteo che dalla Lucchini si è ingrossato per le vie del centro.
Dopo la cena organizzata dal “Foro contadino”, a cui hanno partecipato più di quaranta persone, si è svolto un folto, approfondito ed animato dibattito sul primo tema; “I beni comuni; l’acqua” che si è concluso all’una di notte. Il dibattito ha ripreso il tema per la presentazione di una proposta di legge regionale di iniziativa popolare che partendo dall’acqua affermi un nuovo modello di gestione dei beni comuni.
Il movimento ha proposto un nuovo modello di “servizio pubblico” fondato sulla partecipazione dei lavoratori e dei cittadini, «in cui i beni comuni siano affermati come “diritti fondamentali” non cedibili al profitto e i cittadini non siano più considerati clienti. Questo modello è alternativo alla privatizzazione nelle gestioni delle risorse idriche imperante in tutta la Toscana e che ha già mostrato il suo volto, tagli all’occupazione e introduzione del precariato e della flessibilità, aumento delle tariffe, peggioramento della qualità del servizio, caduta delle manutenzioni e diminuzione della sicurezza per i lavoratori e cittadini».
È stato poi formato un gruppo di lavoro regionale per formulare una proposta di legge regionale che verrà discussa nel prossimo appuntamento del movimento toscano, poi portata tra la gente per la discussione e la raccolta delle firme necessarie prima delle prossime elezioni regionali del 2005. Ultima tappa del percorso sarà l’incontro con il presidente della Regione Toscana Claudio Martini e il consiglio regionale.
Sabato sera l’incontro è stato animato da uno spettacolo comico-poetico sull’acqua come diritto inalienabile intitolato «Pesci fuor d’acqua?», al quale è seguito un dibattito sulla possibilità di bere acqua del rubinetto trattata al posto delle acque in bottiglia che spesso contengono più veleni rispetto a quella corrente.