LUCCHINI: «ATTO D’OBBLIGO» SU AMBIENTE A PIOMBINO
L’amministratore delegato della Lucchini, Luigi Nardi ha sottoscritto lo scorso 21 settembre un «Atto unilaterale d’obbligo» con il quale si impegna ad eseguire tutta una serie di interventi di tipo ambientale sul territorio di Piombino, e con questo atto chiude la trattativa col Comune che gli rilascera il nulla osta per permettere la vendita della centrale Elettra da 65 MW.
Il percorso che ha portato a questa sorta di
«scambio» è stato illustrato venerdì 24 settembre durante una conferenza stampa, dal sindaco Gianni Anselmi con gli assessori Matteo Tortolini e Luciano Francardi ed i responsabili del servizio ambiente del comune di Piombino, Maurizio Poli e del settore urbanistica Camilla Cerrina Feroni.
Questo importante documento, definendo tempi e modi d’azione, è il primo di una serie di atti che vedranno ridefinire i rapporti tra città e Fabbrica, sulla quale il nuovo governo della città lavora sin dai primi giorni d’insediamento.
La Lucchini, per cedere la centrale Elettra, aveva necessità della dichiarazione di fine lavori e della liberatoria del Comune per le prescrizioni relative al contesto ambientale a suo tempo imposte dalla Via; il Comune ha aperto una trattativa con l’azienda cercando di ottenere in cambio impegni stringenti di miglioramenti ambientali e urbanistici.
La stipula dell’atto d’obbligo, consentirà alla Lucchini di ricevere dal Comune la dichiarazione di fine lavori e la relativa liberatoria per quanto riguarda le prescrizioni di tipo compensativo, a suo tempo imposte dal procedimento di valutazione d’impatto ambientale, per la costruzione della centrale termoelettrica Elettra.
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Vediamo insieme quali sono i vincoli imposti alla Lucchini dal comune di Piombino per ottenere questo nulla osta:
– Al primo punto il completamento della rimozione delle giacenze di sottoprodotti in vari settori della fabbrica; impegno che l’azienda aveva già iniziato ad assolvere fin dal 1999 e che l’atto d’obbligo torna a specificare ed ampliare includendo la soluzione al problema creato dalla giacenza di scorie e altri materiali nelle vicinanze del fosso Corniaccia.
La pressione causata dall’ accumulo di tali materiali aveva provocato l’innalzamento del fondo del fosso, abibito a ormeggio di barche.
– La Lucchini si è impegnata a mettere a punto col circolo nautico Pontedoro un progetto per evitare il ripetersi del fenomeno e a realizzare una piantumazione di schermatura fra l’area di fabbrica e quella degli ormeggi.
– L’azienda procederà anche alla demolizione di fabbricati industriali inutilizzati lungo via di Portovecchio e alla realizzazione di una recinzione con laminati dipinti lungo la stessa via.
– Con l’atto d’obbligo la Lucchini s’impegna inoltre ad asfaltare l’intera rete stradale all’interno del perimetro della fabbrica, riducendo così l’effetto di spolveramento.
– Anche l’agglomerato sarà messo in sicurezza e sarà completata la demolizione dell’impianto.
– Impegni anche per le aree costiere a est. In questo caso la Lucchini presenterà un progetto di riqualificazione ambientale e, nel quadro di un accordo di programma per lo spostamento del cantiere Siderco, rinuncerà alle concessioni demaniali nell’area di Bocca di Cornia.
– Ultima, ma non meno importante, la zona del Cotone. La Lucchini si è impegnata a definire col Comune, entro il 30 aprile 2005, l’arretramento di 30 metri per 300 di lunghezza del muro perimetrale della fabbrica per consentire opere di riqualificazione della borgata fino a circa l’altezza dei concessionari.
«Questo è il primo risultato dell’azione di forte profilo avviata con l’inizio della legislatura – ha detto il sindaco Anselmi – Un segnale positivo da parte dell’azienda che mostra un’inversione rispetto al passato nel suo interesse verso la città». Mentre per Tortolini l’atto d’obbligo rappresenta «un passo in più rispetto al piano industriale Lucchini che già conteneva alcuni di questi impegni, perchè a differenza di questo definisce tempi e modi d’azione».