LUCCHINI: BASTA AVVELENARE I PIOMBINESI
«Continuare a sopportare il comportamento irrispettoso della Lucchini nei confronti dei piombinesi che la ospitano non è più tollerabile. Anche volendo credere in una siderurgia compatibile, e impegnandosi tutti per non dover mai arrivare a far chiudere questa fabbrica, così non si può proprio più andare avanti».
E’ questo il grido dei tanti abitanti del Poggetto e zone limitrofe che proprio non ce la fanno più a vivere: si sono avvertiti i primi malori, e c’è chi è dovuto andare all’ospedale per problemi respiratori. Folate di polvera bigia continuano ad offuscare l’aria e il sole, poi di tanto in tanto comincia a scendere una strana acquerugiola untuosa che si appiccica alla pelle: è il vapore di quei gas che si condensano.
Tutta una serie di guasti ed inconvenienti che si ripetono ormai da mesi per non dire anni, stanno portando la città al collasso, tanto che ormai per capire l’incubo che vivono gli abitanti del quartiere Poggetto, basta entrare in Piombino la sera, quando quotidianamente dalla fabbrica esce di tutto, e quel maledetto puzzo entra invadente dalle bocchette di aerazione dell’auto.
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Per la cronaca il “primo” guasto della settimana risale a giovedì 21 ottobre quando la Lucchini ha messo in funzione l’impianto che serve a purificare il gas emesso dalla cokeria e abbattere i contenuti di ammoniaca e altre sostanze nocive che altrimenti finirebbero nell’aria. Neanche a farlo apposta, l’impianto – che avrebbe dovuto essere pronto nel settembre del 2002 – si chiama “ecologico” e la Lucchini lo ha provato per vedere se funzionava. Lo ha fatto nelle condizioni meteo che dirottano tutto quanto esce dalla fabbrica dritto sul centro abitato dove, stavolta, è finito un vapore ricco di ammoniaca.
Le cose si sono aggravate ulteriormente con il guasto della notte fra giovedì e venerdì, quando si è fermato l’estrattore del gas di cokeria. E’ ripartito solo alle 7 del giorno dopo. Nel frattempo, gas a volontà sulla città e sulla sua gente. Non solo su quella del Cotone. Sabato mattina comunque la condizione era sempre la stessa, come dalla foto in alto scattata alle 9.30.
A questo punto l’amministrazione piombinese dovrebbe incominciare ad applicare delle misure coercitive nei confronti della Lucchini colpendola nei suoi interessi, per tutelare quelli del Comune che sono la salute dei suoi abitanti: impedire ad esempio la vendita della centrale Elettra da 65 MW potrebbe creare qualche problema a chi su quell’affare ha investito parecchi soldi, anche perchè come può essere collaborazione con chi non rispetta la salute degli abitanti della città che lo ospita.
Il fatto è che la fuoriuscita del gas di cokeria di venerdì, come tutte quelle precedenti, non sarebbe avvenuta se la Lucchini avesse osservato le disposizioni impartite a tempo debito. L’impianto ecologico della cokeria doveva essere pronto a settembre 2002, poi a dicembre. Nella Primavera 2003 i tecnici Arpat dichiaravano che quel poco che funzionava nell’impianto ecologico dei sottoprodotti, in cokeria, aveva smesso di funzionare. L’Arpat avvertiva la Provincia, il Comune e la magistratura, la Provincia lanciava una diffida alla Lucchini. Intanto dall’impianto malfunzionante escono veleni di cui una parte viene monitorata, come gli ossidi di azoto, zolfo, e carbonio. Altri, come naftalene, fenoli, ammoniache e catrami, non sono rilevati. Sono tutte sostanze cancerogene.