A TELECOM IL PREMIO PER LA COMUNICAZIONE SOCIALE
Assegnato allo spot di Spike Lee, che riprende il messaggio di pace di Gandhi, il premio «San Bernardino», patrono dei pubblicitari, per la miglior campagna di comunicazione sociale dell’anno. A Massa Marittima aziende e pubblicitari si sono confrontati sui temi della responsabilità e creatività.
Sabato 23 ottobre 2004 a Massa Marittima (GR) monsignor Giovanni Santucci, vescovo di Massa Marittima – Piombino ha consegnato ad Aldo Cernuto, direttore creativo dell’agenzia Young and Rubicam, il premio san Bernardino – protettore dei pubblicitari e nativo proprio della città maremmana – destinato alla miglior campagna di comunicazione a carattere etico sociale dell’anno.
Ad aggiudicarsi il riconoscimento è stato lo spot Telecom girato dal regista americano Spike Lee, che riprende il messaggio di Gandhi proiettandolo nel futuro attraverso i nuovi mezzi di comunicazione.
“Al centro dello spot di Telecom Italia è il contributo profondamente sociale che le tecnologie della comunicazione possono dare all’umanità e alla sua crescita. Lo spot concretizza questo profilo della cultura Telecom in modo impattante ed emozionale.
Nello spot il messaggio di Gandhi viene diffuso in ogni angolo della terra grazie alla tecnologia della comunicazione (cellulare, computer etc.), che può diventare dunque concreto strumento di pace per l’uomo moderno: una possibilità che mancava a chi ci ha preceduto, tanto che lo spot lascia una domanda senza risposta: “se avesse potuto comunicare così, oggi che mondo sarebbe?” L’innovazione tecnologica permette di sfruttare l’ubiquità (essere ovunque), l’immediatezza (il messaggio è trasmissibile in tempo reale) e la riattivazione della memoria collettiva”.
Queste le motivazioni della giuria, composta da un gruppo di docenti universitari ed esperti del settore, che hanno preferito il messaggio di Telecom ad una serie di campagne, comunque insignite di un premio di consolazione, quali Enel, Rcs, Svelto, Heineken, Coop, Microsoft e Philips.
Leggi Tutto…
“La campagna – precisa Aldo Cernuto – è istituzionale a tutti gli effetti. Fa leva sul sociale certo, ma non nasconde la firma di Telecom Italia. Non si propone dunque di far del bene, ma di far discutere; è riuscita a far comunicare la gente, a far parlare di sé: alcuni addetti ai lavori hanno criticato l’uso dell’immagine di Gandhi, rivolgendoci accuse di strumentalizzazione. Tengo a precisare che la campagna, prima di partire, è stata visionata e approvata dalla nipote in linea diretta di Gandhi. Inoltre, da un punto di vista emozionale, proprio questo spot ha dato la possibilità a molti di ascoltare per la prima volta la voce originale di Gandhi”.
L’assegnazione del premio San Bernardino è stata anche un’occasione propizia per riunire attorno a un tavolo aziende e creativi e discutere di comunicazione socialmente responsabile, fenomeno che si è affermato con sempre maggiore forza nell’ultimo decennio, fino a diventare una realtà con la quale le aziende, le associazioni e le istituzioni si devono confrontare nel decidere la propria strategia di comunicazione.
“E’ necessario – ha affermato monsignor Giovanni Santucci – guardare oltre i valori che vengono dati attraverso il linguaggio pubblicitario e chiedersi se è giusto o sbagliato cedere a mode, o dare senso a un cammino libero di conquista. Da qui nasce l’idea di un premio, come occasione d’incontro e scambio, contro la chiusura”.
Il premio, è frutto della collaborazione tra la Diocesi di Massa Marittima – Piombino (GR) e il Laboratorio di Ricerche sulla comunicazione aziendale Danilo Fossati dell’Università Cattolica di Milano, che oltre ad aver condotto un accurato studio sulle campagne in lizza, ha animato il convegno “Responsabilità Sociale e Creatività nella Comunicazione d’Impresa”, grazie ai contributi del professor Francesco Casetti, direttore del Dipartimento di Scienze della Comunicazione e dello Spettacolo, del professor Edoardo Teodoro Brioschi, direttore del Laboratorio Danilo Fossati e del professor Mario Molteni, ordinario di Economia Aziendale.
“Non siamo qui con spirito buonista – ha affermato il professor Francesco Casetti, direttore Dipartimento di Scienze della Comunicazione e dello Spettacolo Università Cattolica –, ma con quello di mettere sul tavolo gli elementi, analizzarli e capire come in una società complessa certi atteggiamenti tradizionali abbiano necessità di ricambi”.