ANSELMI: CULTURA, TURISMO E SALUTE A PIOMBINO
Concludiamo l’intervista al sindaco di Piombino Gianni Anselmi affrontando i temi della cultura in Val di Cornia, ponendo l’attenzione alla realizzazione della futura nuova biblioteca, e per finire la nascita della Società della Salute ed il turismo nel golfo di Baratti.
— Cultura: la presentazione congiunta del programma teatrale al circondario è stata solo un’occasione oppure mostra la volontà di effettuare un programma basato sulla cultura a livello territoriale della Val di Cornia?
Noi vogliamo proseguire il lavoro già avviato felicemente nella scorsa legislatura per il coordinamento degli assessori alla cultura. So che Giampaolo Pioli ha già riunito gli assessori come Sindaco legato alla cultura dal presidente del circondario Silvia velo, e quindi la cultura come elemento dello sviluppo territoriale e delle politiche culturali di area ci interessano molto.
Non ci può essere politica culturale, senza una definizione congiunta a livello di area di quelli che sono filoni di lavoro: non solo l’archeologia e beni culturali, ma anche la multiculturalità, la cultura come terreno degli spazi che si aprono e non come semplice riaffermazione dell’identità territoriale, è la storia dell’identità territoriale come ulteriore campo nel quale affondare i tratti della nostra azione e delle nostre iniziative, perché cultura è anche un modo che da un lato può valorizzare i tratti d’identità di un territorio, ed allo stesso tempo quel territorio mentre cambia, conservi la capacità di riconoscersi in quel cambiamento.
— Biblioteca: da più parti i cittadini premono per una sistemazione duratura di questo servizio essenziale per la città. A quando il trasferimento, e dove?
Questa è una domanda sulla quale stiamo riflettendo già da prima delle elezioni. Abbiamo lasciato aperto un terreno di discussione sulla scelta tra la biblioteca Sant. Antimo o all’ex IPSIA.
Perché consideriamo da una parte un valore avere una biblioteca chiavi in mano in tempi brevi, dall’altra consideriamo la proposta sulla realizzazione di una vera e propria cittadella della cultura nei locali dell’ex IPSIA di Piazza Manzoni un ipotesi che consideriamo molto suggestiva e densa di opportunità nel riguardo dell’organizzazione dei servizi culturali ad oggi dispersi nel territorio comunale. Ma anche per ospitare modernità nelle forme di manifestazioni della cultura e dell’acquisizione delle conoscenze, e anche nella capacità di aprire spazi per le associazioni della cultura che sono numerosi del nostro comune e che ci chiedono spazi e risposte. E noi siamo in grossa difficoltà da questo punto di vista.
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Quindi stiamo ancora riflettendo su questo punto, è evidente che questo implicherà delle conseguenze di natura urbanistica, di natura finanziaria, nessuna delle due scelte è indolore, nessuna delle due scelte ha con sé solo vantaggi, si tratta di effettuare un’analisi comparata, e decidere nel quadro degli investimenti sul centro storico che stiamo avviando, anche in base al confronto con la città e alle associazioni della cultura. Ma è chiaro che in questa vicenda ha un ruolo fondamentale l’aspetto finanziario del comune: realizzare un centro culturale all’ex IPSIA non è indolore dal posto di vista del bilancio, e vorremmo evitare di fare accademia o proclami, noi vogliamo fare le cose, e questo è quello che si augurano, credo, anche coloro che spesso usano questi tempi come luogo dello scontro politico, quando si tratta invece di decidere per il bene della città.
— Sanità: quale direzione e quali obiettivi avrà la neonata società della salute?
La società della salute si propone un grande obiettivo, quello di avvicinare al territorio l’erogazione dei servizi socio sanitari, attraverso anche il governo della domanda di sanità, che emerge dal territorio stesso. Per questo noi abbiamo pensato di avviare questa sperimentazione, che durerà due anni, che rimette in mano ai sindaci la responsabilità di numerosi servizi in materia sanitaria, e che cerca di raggiungere questi obiettivi attraverso un coinvolgimento, che peraltro fra già parte della tradizione di questo territorio, delle associazioni e dei soggetti che già operano nel volontariato nel terzo settore. Ma anche un coinvolgimento forte della struttura dei medici di base.
Quindi avvicinamento della sanità al territorio ed elemento partecipativo: sono questi i tratti salienti della società della salute, per questo ci siamo avviati con decisione su questo terreno, ci sarà un aggiornamento del piano sociale di zona, è stato nominato presidente Silvia velo, il vicepresidente è chi vi parla, e il direttore è stato individuato il dottor Francesco chi, non solo per le sue doti e capacità personali, ma anche per evitare un rischio, che è insito e potenziale nella società della salute, l’allontanamento del territorio dall’ospedale, è il fatto che il direttore della società della salute si anche responsabilizzare di zona della A.S.L. confidiamo che eviti che si producano le lacerazioni tra la territorio ospedale e che anzi le iniziative presenti nella società della salute si saldino con quella che è la politica sanitaria che viene destinata attraverso il presidio ospedaliero.
— Turismo a Baratti: ci saranno evoluzioni? E se si di quale tipo? Sa dirci qualcosa sui lavori alla fattoria di Poggio all’Agnello?
Per quanto riguarda baratti noi avvieremo la discussione a breve sul piano particolareggiato. Come è noto ci siamo riproposti di riesaminare Baratti da un punto di vista urbanistico senza che questo comporti un aggravio del carico urbanistico, dei volumi dell’aria, che intendiamo valorizzare attraverso una tutela forte. Ma una valorizzazione che passi attraverso riqualificazione dei servizi: servizi alla balneazione servizi al turista, qualità dell’accoglienza, tutela delle rare specie botaniche che si trovano sulla duna, tutela della regione costiera: ci sono una serie di interventi sulla quale siamo al lavoro.
L’assessore Tortolini ha già lavorato con la provincia per approntare un progetto che faccia fronte alle regione costiera in particolare nell’area di San Cerbone, attraverso un progetto che non sia deturpante per il sito di baratti, perché qualsiasi intervento deve essere misurato e attentamente valutato. Per il resto quello ciò che ci proponiamo di fare è innalzare la qualità senza cementificare l’area, e nello stesso tempo migliorare i servizi al turista. Un aspetto delicato da valutare sarà la viabilità e la dotazione di parcheggi, ma questi sono elementi che faranno parte del piano che quando sarà avviato seguirà anch’esso una procedura che non potrà che essere partecipata è aperta ai contributi delle associazione del mondo economico, ambientalista e dei liberi cittadini.
Per quanto riguarda Poggio all’Agnello ci risulta che ci siano stati dei problemi ad uno dei soggetti coinvolti nelle vicende realizzative e gestionali della struttura. Queste però sono solo voci. Credo che all’interno i lavori continuino, ma confidiamo che sia solo una fase di rallentamento. Siamo invece al lavoro per la ripubblicazione del bando per il campeggio Sant’Albinia.
— Quindi anche il prossimo anno sarà gestito dall’Arci e dall’Acli?
Questo non è ancora ufficialmente stabilito ma ci stiamo orientando positivamente verso quella idea. Dobbiamo ancora deliberare in proposito ma è una delle soluzioni possibili.
— Se lei avesse immaginato prima tutte le problematiche che si pone l’amministrazione del comune di Piombino avrebbe accettato ancora la candidatura?
La risposta è sicuramente sì, e l’auspicio è che alla fine di questo lavoro sia anche la risposta di tutti coloro che hanno riposto fiducia come me in questa città e nelle sue risorse, che sono enormi.