PRESENTATO IL PIANO DEL PARCO INTERPROVINCIALE DI MONTIONI
Giovedì 28 ottobre, nella sala conferenze del Museo d’Arte sacra san Giusto è stato presentato il Piano del Parco Interprovinciale di Montioni, alla presenza del progettista, Prof. Giorgio Pizziolo e del suo staff, dell’Arch. Reginaldo Serra e del Geom Tognetti della Provincia di Livorno, della maggior parte degli assessori della Giunta Comunale di Suvereto e di un folto pubblico. La presentazione seguiva quella tenuta nel pomeriggio a Riotorto.
Ha aperto la serata il Sindaco Giampaolo Pioli, sottolineando l’importanza di questo momento e la grande attesa della popolazione suveretana, che considera il grande polmone verde di Montioni parte importante del suo territorio, un grande e meraviglioso bosco dove da secoli si è lavorato, vissuto, cacciato, trascorso il tempo libero.
Adottato nell’aprile scorso dal Consiglio Provinciale, il Parco viene ora presentato in tutti i comuni interessati. I cittadini, le associazioni, le aziende, tutti coloro che fossero interessati ad avanzare osservazioni o proposte possono farlo fino al 20 di Novembre. Dopodiché inizierà la fase delle controdeduzioni, per arrivare all’approvazione finale nel marzo 2005. Le planimetrie del Piano sono a disposizione presso l’Ufficio urbanistica del Comune di Suvereto – come di Campiglia, di Piombino e del Circondario -, dove si può anche avere informazioni sul modo di inoltrare alla Provincia le osservazioni.
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Il Prof. Pizziolo ha illustrato il Piano, insistendo sull’idea di un “Piano-Processo”. Un Piano, cioè, non stabilito una volta per tutte, ma che avrà una fase sperimentale di quattro anni, durante la quale sarà verificata la correttezza delle idee di partenza, che possono essere modificate, e che soprattutto è fatto per coinvolgere nelle decisioni il maggior numero di cittadini possibile: associazioni venatorie, culturali, ambientaliste, degli agricoltori, di quartiere o di frazione.
Il Sindaco ha poi sottolineato come il Piano adottato risponda ad un grande equilibrio e tenga conto delle più diverse esigenze. Due esempi: le zone dove sarà possibile cacciare non sono né aumentate né diminuite, anzi, si chiede alle associazioni venatorie di partecipare in qualche modo alla vita del Parco, sperimentando insieme le forme di gestione di questa attività: basti pensare al problema dell’esubero deglu ungulati, che andrà affrontato con loro.
Il Piano prevede poi zone dove il bosco non sarà toccato, ma lasciato alla “rinaturalizzazione spontanea”, processo di grande interesse scientifico per i ricercatori, salvo intervenire in caso di “involuzione” e rischio di morte del bosco stesso, mentre altre ampie aree saranno coltivate, con interventi non di sfruttamento intensivo, ma di coltivazione tesa a garantire la vita di tutte le specie presenti e la migliore fruibilità delle bellezze naturali.
“La prossima grande partita, quella decisiva, ha concluso il Sindaco Pioli, sarà quella dell’Ente di Gestione del Parco, che superi una volta per tutte la confusione di competenze che fino ad oggi ha spesso impedito una vera gestione. Non si sapeva neppure chi doveva tagliare l’erba nei fossi. Questo deve finire e alla svelta: serve un Ente snello e capace di decidere, dotato di personale e di risorse economiche. Allora potremo dire davvero che il Parco di Montioni comincerà ad esistere”.