PIOMBINO: AUTOGESTIONE AL LICEO, I MOTIVI DELLA PROTESTA
Primo giorno di autogestione al liceo Carducci di Piombino. Dopo i problemi iniziali tra studenti e preside, che, a detta dei giovani, per la prima volta non ha appoggiato l’iniziativa, questo disaccordo ha così creato una forte opposizione da una parte dei docenti dell’istituto. Nonostante queste critiche da parte dei professori, martedì 9 novembre l’autogestione è partita con successo al liceo, e, a detta degli studenti, è organizzata in modo serio.
La protesta «non nasce dalla poca voglia di andare a scuola – ci confida la studentessa Veronica – ma è suscitata da un profondo senso di rivendicazione dei nostri diritti che dovremmo avere in quanto studenti e cittadini… questo dai professori non è capito, anzi è interpretato male, nel verso sbagliato, quando non si capisce che siamo tutti sulla stessa barca».
Tra i motivi principali che sono alla base della protesta, continua la studente , c’è il fatto che il ministro Moratti, «la nostra cara Letizia, ha presentato una riforma già bella e fatta a noi studenti e pretendeva anche che l’accettassimo passivamente, si rifiuta di ascoltarci, fa orecchie da mercante, ammette di ascoltare solo la voce di chi sta dalla sua parte…ma noi ci siamo! e ci faremo sentire! Continueremo a protestare fino a che qualcuno non ci darà quello che ci spetta, una base valida d’istruzione che non dobbiamo pagare».
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Nelle convinzioni degli studenti in autogestione, questa è una riforma fatta di belle parole e di pochi fatti, che si contraddice in continuazione, e non bada alle esigenze degli studenti, anzi tende a considerare a mala pena la scuola anche nelle sue strutture; nel progetto di questo governo la scuola è in secondo piano, o almeno lo è la scuola pubblica.
Nel primo giorno di autogestione, durante le prime due ore autogestite sono stati tenuti in ben 4 classi corsi di «alfabetizzazione» per il biennio alla «riforma Moratti»,
perché anche gli studenti più piccoli conoscano a fondo i motivi della protesta.
Alle seconde due ore c’è stato un incontro molto costruttivo e importante con il sindaco Anselmi, l’assessore alla pubblica istruzione Tempestini e il presidente regionale del movimento studentesco Izquierda Francesco Marchi; la partecipazione c’è stata e anche un certo coinvolgimento da parte di tutti gli studenti.
Per concludere gli studenti vogliono ricordare un altro dei tanti altri punti in discordia della riforma Moratti che «ci vuole togliere i rappresentanti di classe e di istituto»!
«Questo – continua lo studente – è tragico, e assolutamente antidemocratico, non ci sarà più tramite tra Stato, scuola e studenti, meno di quello che c’è ora, per quanta possibilità di esprimerci abbiamo oggi. Vogliamo credere nei nostri ideali, nella libertà di parola che mai nessuno ci leverà, e continueremo ad esprimere le nostre opinioni, perchè non siamo scimmiette da circo e nemmeno marionette, siamo Studenti e questa riforma non ci piace».