PIOMBINO: PIU’ SICURI CON IL POLIZIOTTO DI QUARTIERE
Lunedì 13 dicembre è stato attivato nella città di Piombino il poliziotto e il carabiniere di quartiere. Questa nuova figura delle forze dell’ordine, una figura di vicinanza, è stata presentata direttamente dal prefetto di Livorno Giancarlo Trevisone, alla presenza del questore Antonino Puglisi, del colonnello dei carabinieri Francesco Frasca, dell’assessore pronviciale Monica Giuntini, del sindaco di Piombino Gianni Anselmi e dei comandanti del commissariato, carabinieri e finanza.
La presentazione del servizio a Piombino
Due i turni dalle 8 alle 14 e dalle 14 alle 20, con i due poliziotti che si alterneranno ai carabinieri e viceversa. Questa particolare figura delle forze dell’ordine sarà ben visibile, una divisa particolare, ben riconoscibile, che dovrà raccogliere la stima della gente ed essere il prolungamento delle attività centrali delle forze dell’ordine fino ai singoli cittadini. Questa presenza consentirà di informare la gente su molte questioni e ricevere informazioni, non solo sui reati, ma anche sui disagi e sulle difficoltà quotidiane.
Dopo Livorno, Piombino è la seconda città della provincia ad avere il poliziotto di quartiere. «Devono essere considerati cittadini in divisa, fondamentale per creare un rapporto di mutualità – ha evidenziato il prefetto Trevisone – qualsiasi segnalazione verrà inviata agli uffici competenti. Saranno gli angeli custodi della cittadinanza. Voi state vicini ai poliziotti e ai carabinieri di quartiere, loro staranno vicini a voi».
Soddisfatto anche il sindaco Anselmi che ha auspicato di poter avere le risorse per istituire, quanto prima, anche la figura del vigile di quartiere. «Fondamentale per la riuscita del servizio, è l’integrazione di queste figure con la vita del quartiere. Questa figura è un modo moderno e confidenziale per presidiare il territorio. È un servizio nato per accrescere la qualità urbana» ha sottolineato Anselmi. E l’importanza di questa presenza è stata ricordata anche dall’assessore provinciale Giuntini.
I poliziotti di quartiere avvicineranno i cittadini e daranno loro anche i numeri telefonici per essere contattati, anche i cellulari, proprio come si fa con un amico. «Deve infatti essere una figura familiare, rassicurante che va ad affiancarsi alle volanti, alle pattuglie, alle squadre investigative, un amico a cui rivolgersi con fiducia, da incontrare passeggiando sotto casa» ha concluso l’ispettore Antonio Solito del Commissariato di Polizia, coordinatore di questa nuova figura delle forze dell’ordine.