DA OGGI DIVIETO DI FUMO IN TUTTI I LUOGHI PUBBLICI
Primo giorno con la nuova legge contro il fumo nei luoghi pubblici: vediamo insieme qualche consiglio per sopravvivere senza l’amata sigaretta, cosa fare se si viene multati e i luoghi in cui si può ancora fumare.
Un gestore che indica il divieto di fumo (BazarEtrusco.it)
La legge antifumo è partita lunedì 10 gennaio 2004, e arriva senza spegnere le polemiche dei gestori dei locali pubblici. Di fronte ai divieti della nuova legge e ad una quantità di dati sulla pericolosità del fumo non si può sapere se fra i fumatori c’è già chi sta decidendo di smettere, ma per gli irriducibili, stimati in Italia attorno ai 3 milioni, c’è un piccolo consiglio per sopravvivere e sopportare meglio l’astinenza nelle aree vietate. Masticare aiuta: che siano le gomme con nicotina o cibo, il movimento della bocca serve e sentire di meno la lontananza dalle sigarette. Si tratta di un fatto ben noto a coloro che hanno almeno una volta tentato di spegnere l’ultima sigaretta e che se si sono riempiti le tasche con gomme e caramelle.
Chi si trova a tavola, quindi, magari nell’attesa fra un piatto e un altro, potrà tentare di mangiare qualche grissino, o del pane: un piccolo surplus di calorie che però eviterà il rischio di multe salate.
Alla nuova legge anti-fumo che regola la materia dalla mezzanotte di lunedì, si è tempestivamente adeguata anche la burocrazia fiscale, che dovrà incassare le sanzioni di chi è stato sorpreso a violare la normativa.
La Direzione centrale accertamento dell’Agenzia delle Entrate ha emanato una risoluzione che istituisce un nuovo codice tributo (“697T”) per versare le sanzioni stabilite dalla legge 311 del 30 dicembre scorso (l’ultima Finanziaria). Il codice tributo dovrà essere riportato sul modulo F23 ed è intitolato all’ “Aumento del 10% delle sanzioni amministrative per infrazioni al divieto di fumare”.
Dalla mezzanotte di lunedì 10 gennaio quindi, fumo vietato in tutti i luoghi chiusi – sia pubblici che privati – aperti al pubblico. Escluse dal divieto le zone munite da aspiratori d’aria e chiuse da mura sui quattro lati, ma non superiori al 25% del perimetro dell’intero locale.
Gli obiettivi della legge sono difendere la popolazione, ma soprattutto le fasce deboli come donne incinte e bambini, dal fumo passivo, portatore di una cinquantina di sostanze tossiche e responsabile di varie forme tumorali. In questo momento, quella voluta dal ministro Sirchia è la legge più intransigente d’Europa.
Dov’è permesso: Possibile fumare in casa propria e nella propria camera d’albergo, all’aperto, in auto e nelle «sale fumatori» di luoghi pubblici e privati che rispettano i parametri di legge.
Dov’è vietato: Off limits studi professionali, banche, parrucchieri ed estetisti, discoteche, alberghi, sale bingo, sale corsa e sale tombola. Questi luoghi si aggiungono a quelli già vietati, come cinema, aeroporti, ospedali, scuole, stazioni e mezzi di trasporto pubblico.
Le avvertenze: I locali hanno l’obbligo di esporre in evidenza il cartello «vietato fumare» con la barra rossa ed indicare il nome del responsabile incaricato di vigilare sul rispetto della legge.
Chi sorveglia: Nei locali aperti al pubblico il titolare o un suo incaricato. Negli uffici e nelle aziende i controlli sono affidati al responsabile prevenzione e sicurezza, dotato di capacità di spesa (es. predisporre zone per fumatori).
Le sanzioni: Il trasgressore rischia da 27,5 a 275 euro. La multa raddoppia se il «reato» è commesso davanti a donne incinte o bambini sotto i 12 anni. Per l’esercente di pubblico esercizio che non fa rispettare il divieto e non denuncia il trasgressore, la multa va da 220 a 2.200 euro (il doppio davanti a donne in gravidanza e bambini) e può arrivare fino alla sospensione e al ritiro della licenza.