VAL DI CORNIA: MOSTRA SULL’ARCHEOLOGIA INDUSTRIALE
Con la mostra di disegni di Dino Petri al Castello di Piombino, si apre una nuova fase di recupero e valorizzazione del patrimonio storico legato alla millenaria lavorazione dei metalli in Val di Cornia. Una suggestiva riconciliazione tra due realtà antitetiche: così apparirà al visitatore la mostra «Fonderie e Ferriere dell’Alta Maremma», visibile al Castello di dal 14 al 30 gennaio.
L’esposizione raccoglie circa quaranta disegni, commissionati dall’Amministrazione comunale piombinese e realizzati dal pittore massetano ed appassionato di storia locale Dino Petri, che raffigurano le vestigia ed i luoghi dell’archeologia industriale nell’area geografica comprendente la Val di Pecora e la Val di Cornia.
Una riconciliazione, quella tra storia umana e ambiente naturale, suggerita anche dalle opere di Petri, dove ruderi e antiche rovine sono armonicamente contestualizzati nel paesaggio circostante. La raccolta, dunque, oltre ad avere un indubbio interesse artistico ed estetico, ha un importante valore documentario, ulteriormente avvalorato dall’intervento del professor Ivan Tognarini, che ha curato la rassegna piombinese.
Tognarini, docente dell’Università di Siena e tra i massimi studiosi di archeologia industriale, è anche autore con Angelo Nesti del volume Archeologia industriale. L’oggetto, i metodi, le figure professionali (Carocci), un vero e proprio manuale ad uso degli studenti universitari e di tutti i cultori della materia, la prima opera italiana che affronta la materia in maniera sistematica e sarà presentata al pubblico piombinese all’interno della mostra che sarà inaugurata venerdì 14 gennaio, alle ore 17, e resterà aperta fino al 30 gennaio (festivi 10-12/16-19, feriali 16.30-19).