SUCCESSO AL CENTRO AGAPE PER «IL SOGNO DI GIUSEPPE»
Campiglia M.ma – E’ stato un successo, meritato e condiviso! Il Gruppo «Forza venite gente» che da anni opera nell’ambito della parrocchia della Sacra Famiglia di Venturina, nelle due serate del 14 e 15 gennaio si è presentato, ad un pubblico amico ed esigente, con la terza commedia musicale «Il sogno di Giuseppe» di Pietro Cestellacci e Giampaolo Belardinelli, ed è stato subito grande spettacolo.
Un momento dello spettacolo (BazarEtrusco.it)
La preparazione non è stata certamente comoda. Riuscire a conciliare impegni di lavoro e esigenze familiari con le “prove”, ha richiesto sacrifici e forte motivazione. Le tappe di accostamento al testo teatrale sono state scandite da momenti di riflessione e interiorizzazione del documento biblico. Non poteva essere diversamente dal momento che questo impegno artistico scaturiva da una ricerca di spiritualità e dal desiderio di testimonianza.
La storia di Giuseppe è davvero affascinante. Lui, l’Ebreo, è l’uomo dei sogni; l’uomo che si lascia guidare da una Sapienza che viene dall’alto. La sua vita si intreccia con quella del Faraone; con gli avvenimenti tristi e grandi del suo tempo; si confronta con la molteplicità dei sentimenti:amore, invidia, sofferenza, lussuria…
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L’interpretazione è stata davvero sublime. I testi musicali, vissuti con forte intensità, hanno provocato altrettante emozioni. Ogni attore è riuscito a calarsi nel personaggio e ad esprimerlo con fedeltà. Giuseppe, pur con la complessità dei suoi stati d’animo è stato ottimamente interpretato da Claudio Bertizzolo; Asenat, figura forte ed estasiata, ha trovato voce e canto in Cristina Franceschi: la semplicità gestuale e recitativa ha preso vibrazione nella perfetta esecuzione melodica.
Ammaliante,il momento della carestia; intesa silenziosa drammaticità dei protagonisti; lancinante e appassionato il canto di Giuliana Basile.
Bella, come sempre, la voce nitida e penetrante di Vincenza Bettini; non meno quella del coro, che in questa occasione, ha acquistato maggiore maturità. Tutti bravi anche nei ruoli più statici e arredativi. Francesco Croce, con accattivante modulazione tonale e con appropriata gestualità, ha bene interpretato il capo Ismaelita rivelando lo stile del commerciante orientale:furbo e ruffiano. Più difficile il ruolo del Faraone giocato da Francesco con lo stile, ora solenne, ora…. grintosamente giocoso.
Poetico il ruolo delle Stelle del Sogno; Margherita Barsotti, nella sua eterea bellezza, del sogno si é fatta meravigliosa immagine. Giacobbe non poteva trovare migliore interprete. Fabrizio Malucchi, “troppo preoccupato dei figli”, drammaticamente coinvolgente soprattutto in alcuni momenti. Giocoso e solenne Putifarre nella persona di Gianni Manzini; aggressiva e accattivante MUT, ben vissuta da Valentina Bianchetti.
I Fratelli di Giuseppe hanno trovato in Lorenzo Favilli il protagonista trainante, soprattutto nella parte conclusiva della commedia stessa, nell’invocazione del perdono. Un vero apprezzamento meritano i costumisti e ogni altra persona che ha collaborato. Sicura e fresca l’interpretazione di Beniamino: davvero bravo il giovanissimo Lorenzo. Ben preparate le Odalische. Alessandra Ghiandi,nel ruolo dì coreagrafa ha ben coordinato ogni passaggio.
E, per finire, un accenno alla scenografia curata da Gisella Giovannoni, regista dello spettacolo. Al pannello centrale che riesce a collocarci in terra d’Egitto fanno ala gli altri due. L’autrice, con squisita accuratezza e suggestiva capacità pittorica, ha saputo evocare la potenzialità dei sogni stessi. Il gioco delle luci permette a queste immagini oniriche di volteggiarsi “quasi misteriosi personaggi” sul divenire degli avvenimenti stessi.