VAL DI CORNIA: PRESENTATO IL NUOVO PIANO STRUTTURALE
I Comuni della Val di Cornia puntano sulla qualità, con una programmazione urbanistica attenta all’ambiente e alle caratteristiche del territorio. Queste le premesse del nuovo piano strutturale, presentato giovedì 10 febbraio all’hotel Phalesia in un’iniziativa organizzata dal comune di Piombino che ha visto un’ampia partecipazione da parte di associazioni, amministratori, professionisti, forze politiche, cittadini.
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All’iniziativa sono intervenuti il presidente del Circondario Silvia Velo, il sindaco di Suvereto Giampaolo Pioli, gli architetti dell’ufficio urbanistica comprensoriale, Alessandro Grassi e Camilla Cerrina Feroni, l’architetto Vezio De Lucia, consulente scientifico del progetto, il dr Silvio Casucci, ricercatore del Cles economia, il sindaco di Piombino Gianni Anselmi.
A dare l’avvio ai lavori è stato il presidente del Circondario che, dopo una breve introduzione, ha passato la parola agli architetti dell’ufficio urbanistica i quali hanno illustrato, a partire dalla nascita dell’ufficio nel 1997, l’attività di programmazione coordinata svolta in questi anni e la procedura di avvio del piano strutturale. Secondo la nuova normativa quest’ultimo va a sostituire, insieme al regolamento urbanistico, il tradizionale piano regolatore ed ha una valenza puramente strategica. Per questo è fondamentale l’elaborazione di un’analisi socio-economica a supporto del piano, che il CLES Economia ha presentato intersecando i dati demografici con quelli relativi al mercato del lavoro, con quelli economici e illustrando l’andamento dell’occupazione nei diversi settori produttivi negli anni (agricoltura, industria e terziario). Lo scenario che è emerso è quello di un territorio che ha visto una forte riduzione del peso dell’industria siderurgica, una significativa terziarizzazione e un notevole sviluppo del settore turistico con un numero di presenze superiori alla media toscana dal 2003 e una tendenza di crescita superiore a quella provinciale e regionale.
Il modello di sviluppo locale proposto si fonda quindi sul consolidamento di quattro settori principali: il settore manifatturiero e del terziario avanzato, con il consolidamento del siderurgico metallurgico e, al tempo stesso, l’ulteriore sviluppo dell’indotto di piccole e media impresa, del settore high-tech e della nautica da diporto. Il sistema della logistica con il potenziamento del porto e dei servizi e attività logistiche; lo sviluppo del terzo settore e dell’economia sociale con i servizi sociali e di prossimità ad elevato impatto occupazionale e la filiera turistica e le attività collegate, la valorizzazione delle risorse culturali e ambientali, lo sviluppo del turismo rurale ed enogastronomico, il turismo nautico, la qualificazione dell’offerta ricettiva.
L’industria deve quindi restare, come ha ribadito anche Vezio De Lucia nel suo intervento, liberando aree per la realizzazione di Città Futura e per lo sviluppo di altre attività produttive.
Su questi temi è tornato il sindaco nelle sue conclusioni alla fine del dibattito, riaffermando la necessità di una forte cultura pubblica della programmazione territoriale, sostenendo i valori dell’ambientalismo moderno. Viabilità, partecipazione, qualificazione degli insediamenti turistici e dell’offerta produttiva, liberazione aree industriali, inversione dei flussi demografici, sono gli obiettivi strategici a cui tende il piano strutturale. “Insieme a tutto questo– ha detto il sindaco – dobbiamo invertire anche la tendenza che a volte porta alla retorica del declino. Dobbiamo leggere le tracce della nostra identità e farne il punto di partenza per far crescere il territorio”.