PROGETTO PER VALORIZZARE LE IMPRESE STORICHE
La valorizzazione della rete commerciale e artigianale di vicinato come patrimonio culturale e identitario, sono diventate un punto di riferimento per la tradizione e la qualificazione delle città. Per questo la Regione Toscana ha promosso, con un bando regionale, l’iniziativa “Botteghe e mercati della toscana”, un programma di eventi, visite e itinerari rivolti alla riscoperta delle botteghe di interesse storico e culturale presenti in regione a cui hanno aderito i cinque comuni della Val di Cornia in collaborazione con CNA, Confesercenti, Confcommercio.
Per entrare a far parte di questo circuito, i comuni devono redigere un albo e una mappa delle botteghe di tradizione, sulla base di determinati criteri che vengono calibrati e definiti in base alle caratteristiche di ogni territorio. La Regione Toscana ha stanziato dei finanziamenti per questa prima fase, che saranno erogati sulla base di un bando.
“Ci sono attività che esistono da anni nelle nostre città– spiega l’assessore alle attività produttive Stefano Ferrini – e che hanno quindi una loro storia. L’obiettivo è quello di far cogliere a queste attività commerciali e artigianali l’opportunità, tramite i fondi e i finanziamenti regionali, perché diventino più concorrenziali e possano offrire un servizio di qualità. Piombino ha circa 1000 attività commerciali e artigianali. In questi giorni l’amministrazione comunale ha iniziato la ricognizione di quelli che possono entrare a far parte degli Albi”.
Anche il Comune di San Vincenzo, pur non vantando una tradizione storica come quella di Campiglia o di Suvereto, ha già avuto l’adesione di 5 negozi che rispondono alle caratteristiche di attività tradizionali o storiche.
Rientrare nella categoria delle botteghe storiche l’impresa in cui si svolga la stessa tipologia di attività da più generazioni o presenza sul mercato (anche se con titolari diversi) da almeno 50 anni; esercitare attività tradizionali (commerciali, artigianali, culturali ecc.) della stessa tipologia da almeno 50 anni, anche se si sono verificati trasferimenti in locali diversi; avere strutture adibite all’esercizio di più attività commerciali e/o artigianali nel loro insieme utilizzate da almeno 50 anni.
Una volta formato l’elenco, questo sarà valutato da una commissione generale locale, composta da due rappresentanti di ogni comune, che controllerà i requisiti di tutte le attività che hanno aderito. L’Albo sarà poi trasmesso in Regione.