DI BONITO: TURISMO IN CRISI? CORRIAMO AI RIPARI
L’economia dei nostri territori non si misura più, da qualche anno, solo in tonnellate, ma, in prospettiva, anche e soprattutto con gli andamenti dei flussi turistici. In provincia di Livorno nel 2004 siamo sulle tendenze nazionali e regionali con un ribasso delle presenze intorno al 10% e quindi si richiede una riflessione approfondita degli addetti ai lavori. Su questo argomento ospitiamo un intervento di Fabio Di Bonito, vicepresidente della IV Commissione provinciale e già assessore al turismo del comune di San Vincenzo.
Nel 2004 sono sensibilmente diminuite le presenze di turisti stranieri, tedeschi in particolare, anche se in parte compensate dagli italiani che hanno scelto le vacanze nelle nostre zone in numero maggiore rispetto all’anno precedente. La perdita del 10% è un dato uniformemente distribuito sull’intera provincia con delle punte che toccano l’Isola D’Elba che ha sofferto di più rispetto alle altre zone del calo straniero. Il movimento turistico monitorato riguarda le sole strutture alberghiere ed i campeggi, non prende in considerazione le presenze nelle case vacanze ( le c.d. seconde case), in quanto per queste non vi è l’obbligo della registrazione.
Dall’analisi di altri parametri quali i consumi, i biglietti dei traghetti, la produzione di rifiuti, di energia elettrica, di carburanti ecc. emerge una indicazione abbastanza preoccupante circa l’effettivo calo delle presenze di turisti nel nostro territorio che si assesta al di sopra di quel 10% che emerge dai dati ufficiali.
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Il comparto turistico rappresenta per la nostra Provincia circa un quarto della risorsa economica, è quindi uno dei pilastri fondamentali dello sviluppo e del benessere, quindi di fronte alla crisi l’Amministrazione Provinciale deve impegnarsi per trovare le adeguate soluzioni. I progetti in campo sono molti e di spessore, ma occorre reperire le risorse finanziarie e, purtroppo, l’ultima legge finanziaria pone notevoli freni agli investimenti delle Province, diventando così tutto più problematico. Occorrerebbe investire in termini di nuove politiche sulla riqualificazione dei servizi, delle strutture, degli investimenti delle professionalità all’interno di un quadro di revisione al ribasso dei prezzi.
Oggi vi è uno squilibrio fra offerta e richiesta, il nostro territorio offre un modello di turismo che non è più all’avanguardia e lo fornisce a prezzi troppo elevati; intervenire accorciando la forbice fra questi due elementi potrebbe essere uno dei cardini della ripresa. La Provincia si deve collocare al centro di un modello di coordinamento fra gli attori principali del comparto turistico: da una parte la Regione ed i Comuni, dall’altra gli imprenditori turistici; se si realizzano le giuste sinergie fra questi soggetti si possono raggiungere buoni livelli di offerta turistica all’interno dei nuovi modelli di fare turismo cercando di essere concorrenziali.
Questa formula dovrebbe anche prevedere e garantire un turismo non limitato alla sola stagione estiva e per questo sarà necessario investire, soprattutto in termini di promozione, per poter intercettare nuovi segmenti di turismo scolastico, sportivo, convegnistico e crocieristico, che consentirebbero alle strutture del territorio di produrre reddito anche in bassa stagione con notevoli vantaggi in termini di promozione.
Non è un percorso semplice ma deve essere perseguito con tutte le risorse in campo e ciascuno deve svolgere fino in fondo la propria parte, perché non possiamo permetterci di perdere fette di mercato nel settore turistico, andrebbe in crisi un intero modello di sviluppo.
Fabio Di Bonito (Tratto da Toscana Oggi del 27-02-04)