FIRME PER LA RIPUBBLICIZZAZIONE DELL’ACQUA
Si è costituito anche nella zona Val di Cornia-Elba il comitato per la raccolta di firme della legge di iniziativa popolare concernente “la ripubblicizzazione del servizio idrico integrato della Regione Toscana”. La proposta parte dalla considerazione che l’acqua è «risorsa fondamentale per la vita ed esauribile, rispetto alla quale deve essere garantita la solidarietà generazionale e in argomentazione per tutti gli abitanti della terra».
«L’acqua non è una merce, la sua proprietà e gestione devono essere pubbliche», sostengono i promotori dell’iniziativa di legge popolare. In sintesi la proposta prevede: tariffa gratuita di 40 litri giornalieri a persona (consumo minimo vitale); tariffa ordinaria da 40 a 100 litri giornalieri a persona (consumo necessario) oltre questa soglia tariffe che penalizzano i consumi ritenuti eccessivi.
Tutela della risorsa idrica. Si propone la decadenza degli affidamenti delle forme gestionali miste o private alla data del 1º agosto 2008 e la ripubblicazione del servizio, i lavoratori dipendenti delle attuali società miste saranno assorbiti nel nuovo soggetto pubblico.
Democrazia e gestione partecipativa. Si chiede il mandato vincolante al sindaco dei consigli comunali sulle principali questioni e vengono introdotte le consulte di cittadini e lavoratori per ogni Ato con obbligo di parere preventivo su tutte le più importanti proposte e o deliberazioni dei consigli comunali.
Rossano Pazzagli ha voluto testimoniare, come cittadino e come ex amministratore il fatto che la gestione del patrimonio acqua è stato, anche nel nostro territorio, un percorso fallimentare, e questa legge, che non è un ritorno al passato cerca in realtà nuovi modelli gestionali.
«La Val di Cornia – ha spiegato Pazzagli – aveva già sperimentato la gestione privata dell’acqua negli anni 90 con l’Italgas, e i problemi furono tali che si dovette creare il Cigri. La gestione dell’acqua si è allontanata dai cittadini e dai comuni, il servizio è più costoso, e all’aumento delle bollette non è corrisposto nessun miglioramento delle reti, inoltre questo tipo di gestione è anche meno equa, con le tariffe che non prevedono fascie protette, se uno è ricco o povero non conta.
E’ peggiorativa sul piano ambientale nella tutela della risorsa. Il soggetto gestore non tutela la risorsa ma si preoccupa solo di venderla. La nuova legge parte da una chiara idea: L’acqua NON è una merce, il cittadino NON è un cliente, per riavvicinare il servizio ai cittadini».
Il comitato Val di Cornia-Elba vede la partecipazione di Arci, Croce del sud, Legambiente, rete Radié Resh, Social forum di Piombino ed Elba, Verdi, Prc realtà locali già presenti tra i promotori regionali. Le adesioni tuttora aperte, vedono inoltre a livello territoriale: Fiom-Cgil, Centro di solidarietà internazionale, Wwf, Slai Cobas, AttivArci Venturina, cantiere della democrazia.
Prima riunione prevista per il 29 marzo alle 21 presso l’Arci Piombino in vista del lancio ufficiale della raccolta di firme, previsto per il 16 aprile.