PIOMBINO: IL 900 D’ITALIA PER IL 60° DELLA LIBERAZIONE

Grande partecipazione popolare e qualche polemica per lo spettacolo di strada che a Piombino ha celebrato il 25 aprile. Le celebrazioni sono iniziate in Comune con la commemorazione in sala consiliare alla presenza del sindaco Gianni Anselmi e dell’onorevole Teresa Mattei, che hanno sottolineato l’importanza della ricorrenza ed evidenziato i valori della libertà e della democrazia.


L’onorevole Mattei ed il Sindaco alla stele ai caduti

Alla cerimonia, oltre al folto pubblico, erano presenti le associazioni d’arma e combattentistiche con i loro labari. Alle 11,30, terminato il discorso dell’onorevole Teresa Mattei che ha ricordato a tutti il valore legante della costituzione per tutti gli italiani e il NO secco a tutte le guerre, il corteo, guidato dalla banda cittadina “Galantara”, si è diretto verso piazza della Costituzione per rendere omaggio, con la deposizione della corona, ai Caduti della libertà.

Davvero tante gente al corteo, accompagnato dallo spettacolo di strada “Ballando Ballando” curato da Cristina Cianchi e dell’Associazione danza e teatro Riolab.
Lo spettacolo, allestito lungo via Petrarca chiusa al traffico per l’occasione e arricchita da centinaia di bandiere tricolore, si è articolato in quattro momenti nei quali bambini, ragazzi e adulti delle scuole locali di danza e ginnastica hanno rievocato, attraverso musiche e danze, momenti particolari della nostra storia a partire dagli inizi del secolo scorso, proseguendo con l’avvento del fascismo, la seconda guerra mondiale con riferimenti ai giorni antecedenti all’arrivo degli Alleati nel paese di Riotorto, per arrivare infine alla Liberazione.

E qualche dissenso è stato manifestato appunto da una signora molto anziana che non ha gradito la ricostruzione del periodo fascista, soprattutto per il rilievo dato alle canzoni d’epoca, che ha giudicato stridenti rispetto alla giornata che si intendeva commemorare.
Ovviamente comprendiamo il dolore e la paura che certi brani richiamano nella mente alle persone che hanno vissuto personalmente il dolore della guerra, e che per questo motivo vanno quindi capite ed ascoltate come hanno fatto sia il sindaco Anselmi che l’onorevole Teresa Mattei.
Ma un periodo storico si considera veramente archiviato solo quando il suo ricordo non evoca spettri e non fa più paura, come non l’ha fatta ieri in via della Repubblica a Piombino, e poi, come gli italiani di allora che finito il ventennio e la guerra sono ripartiti, il corteo ha proseguito verso le altre tappe della storia d’Italia fino alla stele in ricordo di tutti i caduti per la crudeltà di tutte le guerre.

Scritto da il 26.4.2005. Registrato sotto Senza categoria. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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