SAN VINCENZO: RIMIGLIANO, AREA PROTETTA CON 18 BUCHE
Riportiamo un articolo di Francesco Bonazzi tratto da “L’Espresso” del 14 luglio che porta finalmente a livello nazionale «l’affare Rimigliano» facendone una cronistoria dagli anni 80 ad oggi e ponendo sul “piatto” tutti i dubbi di questa operazione edilizia.
Un albergone. Un campo da golf. Case coloniche e pollai trasformati in residenze per super-ricchi. È polemica per le mire speculative nel parco toscano di Rimigliano.
di Francesco Bonazzi
Per i costruttori, la ciliegina sulla torta è stato l’ingaggio come consulente dell’architetto ambientalista Italo Insolera, considerato il papà del parco di Rimigliano. Ovvero proprio di quei 650 ettari di macchia mediterranea lungo il litorale che va da San Vincenzo a Piombino, dove sta per partire una speculazione edilizia del valore di decine e decine di milioni. Un primo progetto vi prevede la costruzione di un maxi-albergo da 15 mila metri quadrati, di un centro congressi su altri 3 mila metri di superficie e il recupero a fini turistici di vecchi edifici agricoli per altri 12 mila metri quadri. Una storia intricata che parte dagli anni ’70, passa per una ridda di espropri alle famiglie nobili della zona, attraversa indenne il crack Parmalat e adesso, con le ruspe e le scavatrici che scaldano i motori, spacca la comunità locale e il centro-sinistra che da sempre la governa.
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Oltre trent’anni fa, grazie all’impegno di ambientalisti come Fulco Pratesi e lo stesso Insolera, il Comune di San Vincenzo aveva destinato a parco la vecchia tenuta di Rimigliano. Negli anni ’80, il parco cresce anche grazie a una serie di acquisizioni ed espropri (in gran parte ai danni dei Della Gherardesca). Ma nel marzo 1994, con la giunta guidata dal diessino Carlo Alberto Roventini, l’ente parco viene improvvisamente sostituito dal Consorzio Ecodomus, creato in due settimane con l’intento dichiarato di svolgere alcune opere di ‘manutenzione’ edilizia. Scoppia il putiferio e il progetto scompare. Nel ’96, però, spunta una variante al piano regolatore che consente il cambio di destinazione di alcune aree del parco da agricolo a turistico-alberghiero. E nel giro di pochi mesi scende in Toscana la Parmatour di Francesca Tanzi, che conquista la Rimigliano Spa e poi firma una convenzione con il Comune dopo lunghe e travagliate trattative. A sorpresa, però, arriva il fallimento del colosso di Calisto Tanzi e la Rimigliano Spa resta a bagnomaria un paio d’anni. Poi, nel dicembre scorso, si scatena l’asta fallimentare. La base viene fissata a 14 milioni, ma dopo vari rilanci la gara viene chiusa a quota 23. A vincere è la Poggettino srl, rappresentata dal costruttore locale Maurizio Berrighi. Alle sue spalle, con quote sparse, si muovono Gioia Falck e Ferruccio Marchi. E poi una misteriosa fiduciaria. Intanto Berrighi, per calmare le acque, ingaggia Insolera. Salvo farsi scappar detto che intende portare a Rimigliano “i Paperoni d’Europa per almeno sei mesi l’anno”. Il vero business, oltre all’albergone, sono le case coloniche. Secondo il Forum di San Vincenzo, messo su da ambientalisti e cittadini della zona, si stanno per ‘restaurare’ anche pollai, tettoie in lamiera e quant’altro possa somigliare anche lontanamente a una costruzione. Non solo, ma già si parla apertamente di un campo da golf proprio dove il piano regolatore aveva escluso l’attività agricola per cronica siccità.
In ogni caso, Berrighi fa il suo mestiere e tiene coperte le sue carte. Chi gioca un ruolo inconsueto, semmai, è il Comune. Dopo 15 anni, Roventini ha dovuto lasciare la fascia tricolore a un giovane collega di partito, Michele Biagi. Insediata nel giugno 2004, la nuova giunta avrebbe potuto fare molte cose per tutelare il parco. Poteva (e può ancora) richiedere l’inserimento del parco di Rimigliano tra le aree protette della regione Toscana. Potrebbe avvalersi del parere negativo sul progetto edilizio emesso nel 1998 dalla Sovrintendeza ai beni architettonici e ambientali di Pisa. Ma soprattutto, potrebbe tranquillamente opporsi ai progetti edilizi perché la convenzione firmata con Francesca Tanzi è decaduta con il fallimento Parmatour. Invece Berrighi ritiene di aver comprato non solo la Rimigliano Spa, ma pure i diritti della vecchia convenzione.
Nelle ultime settimane, la giunta ha sfiorato la crisi per le perplessità di Margherita, Sdi e correntone Ds. Ai quali si aggiungono, dall’opposizione, Verdi e Rifondazione. Ma la crisi si sta ricomponendo e forse non è un caso se il Comune ha evitato di tutelare anche la fascia costiera del parco. Non sia mai che ai ‘Paperoni’ si dovesse negare l’accesso esclusivo al mare.