I QUADRI DI IRMGARD DEMETZ IN MOSTRA A FOLLONICA
Per tutto il mese di settembre la pittrice campigliese di origine gardenese Irmgard Demetz espone le sue opere a Follonica, negli spazi del centralissimo bar Impero. Un’occasione informale ma interessante, che sicuramente farà apprezzare il lavoro di ricerca molto personale che la Demetz sta portando avanti da alcuni anni.
Le nuove opere dell’artista altoatesina appartengono alla terza fase di un periodo intenso e piuttosto lungo di sperimentazione pittorica: dalle figure umane rappresentate quasi come bambole, ai paesaggi essenziali dove lo spazio si riempie di emozioni e scaccia gli elementi superflui, per arrivare all’astratto, “la libertà di esprimersi senza vincoli che ti fa respirare così bene” come afferma Irmgard.
Le figure astratte si affacciano nei dipinti della Demetz, attraendo l’osservatore in un gioco di sguardi e di rimandi tra forme e colori che, in un’apparente staticità, s’intrecciano sapientemente creando un movimento, non fisico, ma cerebrale, tutto fatto di neuroni che si rincorrono sulla luce che finge di nascondersi. Invece c’è luce, e c’è un’architettura solida nella composizione pittorica che si affida quasi completamente al colore, caldo, di terra e di sabbia che diviene roccia. Sono luoghi della memoria dove il mare è passato lasciando la luce al posto dell’acqua, come su un fossile.
Fin troppo facile il paragone con la terra d’origine, le Dolomiti, e la terra d’adozione, la costa degli Etruschi, ma così prorompente per non scaturire immediato: l’astratto, comunque, rimane assoluto e libera l’osservatore così come libera l’artista.