PROGETTO MATTEO: SALA PARTO E FORESTERIA IN BURKINA FASO
Una foresteria dal nome suggestivo “Hotel delle dune” che ha lo scopo di diventare polo d’attrazione di un turismo equo e solidale e una sala parto attrezzata per le donne dei villaggi (dove morire per mettere al mondo bambini è prassi usuale e il solo parto uccide più del 5% delle madri e poco meno dei bambini). Sono questi i nuovi obiettivi del “Progetto Matteo”: iniziativa di solidarietà rivolta alla popolazione africana nata più di tre anni fa che ha già all’attivo la costruzione e il funzionamento di una casa accoglienza per bambini abbandonati.
In arrivo quindi, da martedì 18 ottobre la delegazione del Burkina Faso in Val di Cornia composta dall’ambasciatore Mamadou Sissoko, dal vescovo di Dorì Joachim Oudreagoau, dalla suora Margherite che opera nella casa accoglienza, dal sindaco di Gorom Gorom Diallo Moussa che firmeranno un nuovo protocollo d’intesa con comune di Piombino, Unicoop Tirreno, Movimento Shalom, provincia di Livorno, Diocesi di Massa Marittima e Pubblica Assistenza di Piombino per la creazione di una foresteria e una sala parto attrezzata a Gorom Gorom nell’ambito del “Progetto Matteo”.
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La delegazione è composta dall’ambasciatore Mamadou Sissoko, dal vescovo di Dorì Joachim Oudreagoau, dalla suora Margherite che opera nella casa accoglienza, dal sindaco di Gorom Gorom Diallo Moussa. Il clou della visita è previsto per giovedì 20 ottobre quando a partire dalle 10.30 la delegazione sarà accolta presso la sala consiliare del comune di Piombino. Ad attenderli il sindaco Gianni Anselmi e la presidente del consiglio comunale Simonetta Polverini. Interventi previsti tra gli altri di Luciano Guerrieri presidente Autorità Portuale, monsignor Giovanni Santucci vescovo di Massa Marittima e Piombino, Sergio Costalli vicepresidente Unicoop Tirreno. Seguirà la firma ufficiale del protocollo d’intesa per la costruzione delle due nuove strutture, dando seguito e concretezza a un vero e proprio patto d’amicizia già siglato con la popolazione del Sahel. Venerdì 21 ottobre la stessa delegazione burkinabè è attesa presso la sede centrale di Unicoop Tirreno dove sarà accolta dal vicepresidente Marco Lami e parteciperà alla riunione delle presidenze delle sezioni soci.
Soltanto calcolando le continue attività solidaristiche organizzate da Unicoop Tirreno e la decisione espressa dai soci di destinare i punti fidelity del catalogo (un punto per ogni euro di spesa) dal 2003 sono stati raccolti circa 96.000 euro a cui aggiungere ogni mese 1200 euro raccolti attraverso l’autotassazione dei dipendenti che volontariamente destinano al Progetto Matteo un euro dalla propria busta paga. Proventi che si sommano ad altri e hanno permesso fino ad ora il funzionamento della Casa Matteo inaugurata lo scorso gennaio (l’intero progetto è costato 350mila euro) con appena 7 bambini, ma che già nove mesi dopo sono 17: dal maggiore Aicha che ha dodici anni ai piccoli Ousseni e Assane 2 mesi, due gemellini giganti la cui madre è morta durante il parto.