PIOMBINO: DUBBI SU NAUTICA, TERRITORIO E VARIANTI
Pubblichiamo in versione integrale un comunicato di Rifondazione comunista che pone dei dubbi sulle varianti della nautica al Piano strutturale. Pubblichiamo come sempre il comunicato in versione integrale e, nell’attesa delle repliche dell’amministrazione comunale, attiviamo un forum al quale potete partecipare PREMENDO
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«Non sono del tutto chiare le motivazioni della Variante, che si vuol tenere a tutti i costi separata dal Piano Strutturale.
Certamente ad esempio quello della nautica è un tema importante (gli amministratori lo definiscono “nuovo motore di sviluppo”), ma proprio per questo dovrebbe far parte del Piano Strutturale ed essere allineato con le scelte urbanistiche più generali del territorio: viabilità, insediamenti urbani, tutela della costa.
Ricordiamo che una Variante per la previsione di nuovi posti fosse già stata avviata (aprile 2004), sempre con l’obiettivo di accelerare l’iter rispetto ai tempi previsti per il Piano Strutturale.
Crediamo di non sbagliarci se rammentiamo a tutti che l’urgenza, allora, fosse costituita dalla necessità di rilocalizzare la flotta pescherecci, attualmente collocata nel porto commerciale di Piombino.
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Su questa procedura (e questo pochi cittadini forse lo sanno) ci sono già stati rilievi della Provincia e della Regione che evidenziano la necessità di raccordare la previsione della Variante a quella del Piano Strutturale, ribadendo un preciso giudizio critico di ordine generale che caratterizza il procedimento delle Varianti contestuali.
Come si fa quindi a pretendere di approvare Varianti che dovranno essere correlate alle previsioni di Piano, prima che il Piano stesso sia approvato?
Per quanto riguarda la nautica, sembra che la propensione sia quella di includere tutte le ipotesi dello studio Aminti-Pranzini (e forse qualcuna di più rispetto a quelle valutate come possibili), lasciando al “mercato” il ruolo di fare le scelte definitive.
Un metodo che continuiamo a definire profondamente sbagliato, perché costringe il Comune a rinunciare a svolgere il ruolo di programmatore dello sviluppo.
Il settore della nautica sembra avere ancora spazio per crescere, ma se cresce senza logica, come semplice sommatoria di interessi finanziari, non è difficile intravedere a breve criticità ambientali, e per gli stessi investimenti.
Con l’ipotesi sin d’ora del “tutti dentro, tutti ammessi”, si andrebbero a creare infrastrutture per varie migliaia di nuovi posti barca “sparpagliati” in vari siti, lungo la costa, senza che queste scelte siano messe in relazione a quelle relative all’assetto delle Aree Industriali o in particolare al tracciato del prolungamento della 398.
Come si vede, quando si affronta concretamente la pianificazione territoriale scompare di colpo il problema del consumo del suolo, nonostante che le dismissioni industriali abbiano creato spazi enormi di riuso.
Anche con queste Varianti non ci si smentisce. In sostanza per ogni argomento che si tratta, la risposta sta nel: consumiamo celermente nuovo suolo!!, nuovi tratti di costa!!. E poi ci saranno le aree che si consumeranno con il Piano Strutturale.
Insomma questo è davvero un tema che anche in questa Zona, in questa città, va bene per le chiacchere, per i convegni, ma che viene rimosso al momento di governare e pianificare concretamente il territorio».