QUATTRO PUNTI COMUNI PER LA RIPUBBLICIZZAZIONE DELL’ACQUA
Giovedì 1 dicembre si è svolto al Perticale il confronto pubblico, promosso dal Piombino Social Forum, sui temi dei beni comuni e della proposta di legge di iniziativa popolare per la ripubblicizzazione dell’acqua. Erano presenti tra gli altri Alessio Meacci dell’associazione «Mani Tese», Lorenzo Banti dei Democratici di Sinistra e Monica Sgherri di Rifondazione Comunista.
Alessio Ciacci, di Manitese ha evidenziato come l’affare acqua sia al centro degli appetiti delle multinazionali a livello mondiale e su questo vi siano contrasti tra Nord e Sud del mondo rispetto agli indirizzi di Banca Mondiale, Organizzazione Mondiale del Commercio e Fondo Monetario Internazionale, volti alla liberalizzazione e mercificazione dell’acqua.
Lorenzo Banti, dei Democratici di Sinistra, rivendicando con orgoglio l’azione che riportò in mano pubblica la gestione dell’acqua dopo la concessione ad Italgas, ha sottolineato la necessità di valutare nello specifico le singole privatizzazioni, rifiutando una supremazia aprioristica del pubblico sul privato, né viceversa.
Monica Sgherri, di Rifondazione Comunista, ha illustrato il quadro europeo e nazionale in cui si colloca la scelta Toscana di apertura a patnership privare, negando l’obbligatorietà di questa: solo 33 ATO su 99 sono intervenuti sulla gestione dell’acqua, 12 dei quali optando per un controllo diretto.
Nel dibattito, vivace e partecipato, sono intervenuti, fra gli altri, l’assessore all’ambiente Luciano Francardi del Comune di Piombino, che ha posto l’accento sulla compatibilità economica come elemento guida per gli amministratori; Rossano Pazzagli, della Rete del nuovo Municipio, che ha visto nell’attuale gestione un progressivo allontanamento fra le sedi decisionali ed i Comuni; Paini del Sindacato Pensionati SPI-Cgil, il quale ha posto l’accento sui disagi che si sono avuti sul territorio e sull’esistenza di un accordo con il Circondario per un differenziazione tariffaria a vantaggio delle fasce sociali più deboli.
Tutti i presenti hanno condiviso che su alcuni aspetti bisogna intervenire fin da subito:
– 40 litri a persona al giorno gratuiti come riconoscimento del diritto inalienabile all’accesso all’acqua;
– introduzione di elementi di controllo e partecipazione della cittadinanza nei processi decisionali e attuativi della gestione della rete idrica;
– le risorse derivanti dall’ingresso dei soci privati devono servire all’adeguamento e manutenzione della rete idrica, e non a pareggiare disavanzi di precedenti gestioni, cosa che penalizzerebbe quei territori che, nel passato, hanno gestito meglio e contribuito maggiormente.
In calendario sono già state previste altre iniziative a partire dal 16 di questo mese, con l’utilizzo dei linguaggi dell’arte contemporanea attraverso istallazioni che si collocheranno nel centro cittadino.