ZUCCHERO ITALIANO IN CRISI NEL DISINTERESSE GENERALE
Pubblichiamo un comunicato dell’associazione Uniti per l’Italia che denuncia la crisi della produzione di zucchero in Italia che farà chiudere fabbriche e perdere posti di lavoro nel silenzio generale e costringerà noi italiani ad acquistare lo zucchero all’estero.
«Uniti per L’Italia eleva il suo grido di denuncia per i gravissimi avvenimenti che stanno investendo in questi giorni il settore della produzione di zucchero e che potrebbe portare a partire dal 2006 alla perdita di diverse decine di migliaia di posti di lavoro in Italia.
Una classe politica sempre più schierata contro gli interessi della nazione si rende indiscussa protagonista di tali eventi all’indomani della proposta di revisione del mercato dello zucchero presentata al Consiglio dei Ministri agricoli dell’Unione europea dal commissario all’agricoltura Franz Fischler.
Da Gennaio infatti, ben 13 degli ormai 19 stabilimenti superstiti che hanno sede nel nostro paese saranno costretti a chiudere. Questo è quanto deciso dall’Organizzazione Comunitaria del Mercato (OCM Zucchero) e sottoscritto dai ministri dell’agricoltura dei paesi europei tra i quali l’italiano Alemanno che andrà ad aggravare ancor di più la crisi che da anni attanaglia il settore.
Tutto ciò avrà conseguenze negative a danno anche del meridione dove scomparirà letteralmente la coltivazione della barbabietola da zucchero dando luogo ad ulteriore disoccupazione.
Uniti per l’Italia si chiede dunque che fine facciano i politici italiani quando c’è da difendere in sede europea gli interessi del proprio paese che assiste ancora una volta inerme al tentativo di distruzione di uno dei suoi apparati di produzione più importanti. Dietro la notizia vige naturalmente il massimo silenzio mediatico a tal punto che Uniti per L’Italia scende in campo per la difesa del settore saccarifero italiano ormai da anni in crisi e sull’orlo del crack totale.
Si toglierà così all’Italia la produzione di un bene di prima necessità quale lo zucchero, costringendoci ancora una volta ad acquistare all’estero qualcosa che possiamo produrre benissimo nel nostro paese.
Per tali motivi Uniti per L’Italia, oltre a ribadire la propria posizione fortemente negativa nei confronti della proposta del commissario Franz Fischler, chiede e si auspica il mantenimento di una adeguata base produttiva nel nostro paese».