LUCCHINI/SEVERSTAL SI OPPONE ALLA DECISIONE DEL TAR
La Lucchini ha presentato ricorso in appello al Consiglio di Stato contro la decisione del Tar, che giovedì scorso aveva respinto la richiesta di sospensiva dell’ordinanza del sindaco che impone la fermata della cokeria da 27 forni entro il 6 gennaio. Una decisione che era nell’aria, ma che potrebbe avere l’unico effetto di spostare solo di pochi giorni la fermata dell’impianto. Il Consiglio di Stato, a causa delle festività, ha infatti fissato l’udienza per il 3 febbraio. L’azienda beneficerà, dunque, di una “sospensione tecnica” decisa dal presidente, in attesa che il Consiglio si pronunci sull’appello contro l’ordinanza del Tar, che il 15 dicembre ha negato alla Lucchini la sospensiva, sostenendo, nella sostanza, che il diritto primario alla salute, costituzionalmente garantito, prevale sugli interessi economici dell’azienda.
L’intervento del presidente è da considerare comunque solo come una tutela del diritto dell’azienda ad accedere a tutti i gradi del giudizio prima che l’ordinanza del sindaco Anselmi abbia i suoi effetti. Ma se anche il 3 febbraio il Consiglio di Stato concedesse l’effettiva sospensione dell’ordinanza sulla cokeria, tutto tornerebbe nelle mani del Tar per il giudizio di merito. E sembra improbabile, a questo punto, un rovesciamento delle motivazioni adottate per respingere la richiesta di sospensiva. Anche in questo caso c’è da attendersi un ricorso della Lucchini al Consiglio di Stato. Ma con un rischio in più, quello di avere una sentenza che finirebbe per pesare come un macigno su tutte le questioni ambientali aperte con la città.
Le motivazioni adottate dal Tar nel rigettare la sospensiva sono state infatti abbastanza pesanti, riconoscendo che il diritto alla salute, sancito dalla Costituzione, prevale sugli interessi economici della produzione. Una decisione che è stata da molti considerata un esempio a livello nazionale, là dove esistono pesanti conflitti tra l’attività industriale e la qualità della vita dei cittadini. Se la Lucchini continuerà ad apporsi a suon di carte bollate alle sentenze a lei avverse, ed alla fine ricevere comunque dai tribunali risposte negative anche sul merito, difficilmente poi il comune andrà incontro alla fabbrica su altre questioni calde come Città futura o il luogo di costruzione della una nuova batteria da 36 forni che dovrà sostituire la obsoleta 27 forni.