COKERIA, IL CONSIGLIO DI STATO NEGA LA SOSPENSIVA ALLA LUCCHINI
Con una pronuncia netta il Giudice di Appello ha negato la richiesta di sospensiva da parte della Lucchini, confermando la piena validità dell’ordinanza del sindaco.
Secondo il Consiglio di Stato, infatti, che si è riunito venerdì 3 febbraio, non esistono i presupposti per l’accoglimento del ricorso avanzato dalla Lucchini a seguito del pronunciamento del Tar del dicembre scorso.
Una sentenza secca, ancora più categorica di quella espressa dal Tar stesso, che aveva ritenuto come prioritario il diritto alla salubrità ambientale e alla salute pubblica del cittadino rispetto all’interesse economico.
Dopo questo secondo pronunciamento la batteria 27 forni dovrà essere dunque “messa in riscaldo” e cioè mantenuta al minimo delle sue potenzialità, in attesa di un progressivo adeguamento dell’impianto alle migliori tecnologie disponibili. Una misura che rispetta la necessità di conservazione dell’impianto stesso, chiedendone una riduzione graduale della produzione, senza raggiungere lo spegnimento definitivo.
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«Si tratta di un passaggio molto importante – commenta il sindaco Gianni Anselmi – di una vicenda nella quale non mi sono mai sentito solo, per il sostegno ricevuto dalle forze politiche, dai sindacati, dai cittadini. Piombino deve considerare questo passaggio come un’affermazione della propria dignità.
Voglio quindi ringraziare la parte tecnica del comune, dell’Asl e dell’Arpat, per la grande sagacia e competenza con le quali è stata predisposta l’ordinanza e l’avvocato Luca Righi che ha rappresentato e difeso il Comune in questo frangente».
«Dal punto di vista politico – continua il Sindaco – possiamo considerare questo momento come un punto di partenza. Non siamo animati da obiettivi di tipo distruttivo, tutt’altro. Vogliamo però che sia affermato un principio di modernità e di convivenza sostenibile dal punto di vista ambientale e che l’industria a Piombino possa rappresentarne un esempio. Per questo l’amministrazione comunale può presentarsi ora a una discussione con la proprietà russa e con il management Lucchini con idee, strategie e principi, che hanno ottenuto un’importante conferma dal punto di vista giudiziario. Nostro obiettivo è quello di intraprendere una discussione seria che porti ad una cessazione della materia del contendere, secondo un quadro strategico che si concretizzi in un accordo di programma. Siamo pronti a valutare il prossimo piano industriale dell’azienda, tenendo presente che, in ogni caso, abbiamo bisogno di segnali importanti sulle questioni cruciali come Siderco, spostamento carbonili, ricostruzione di un rapporto con gli aspetti sociali e culturali della città. Qualsiasi scelta futura non potrà prescindere da criteri di modernità e di sostenibilità ambientale».