LIVORNO VIOLENTA PER IL CONVEGNO CON BORGHEZIO
Doveva parlare di «Libertà civili e libertà religiose», domenica 5 febbraio 2006, l’eurodeputato leghista Mario Borghezio, appena tornato dal Medioriente dove ha assistito come osservatore alle elezioni palestinesi. Aveva scelto una sede al chiuso, la sala conferenze della Seconda Circoscrizione del comune di Livorno, ma non è bastato. È dovuto scappare dalla città dopo aver abbandonato la sala sotto scorta della polizia e per una via secondaria. Sul campo sono rimasti sette poliziotti feriti, una ventina i contusi, con cariche e lacrimogeni degli agenti per disperdere i manifestanti che hanno lanciato bombe carta.
E’ finito con i lacrimogeni il comizio dell’europarlamentare leghista Mario Borghezio a Livorno. Scontri tra giovani della «sinistra antagonista» e agenti, lancio di bombe carta, cariche della polizia: «Un vero e proprio attacco terroristico», l’ha definito l’europarlamentare della Lega. L’appuntamento era nella sala conferenze della Seconda Circoscrizione del comune di Livorno. Il tema dell’incontro riguardava la libertà di espressione, ma la conversazione è presto scivolata sulla vicenda delle vignette satiriche su Maometto che ha infiammato il mondo islamico. Nonostante il presidio, la polizia non è riuscita a frenare l’irruzione di una quindicina di giovani no global: «Ho visto giovani armati di bastoni e chiavi inglesi che avevano il preciso obiettivo di entrare nella sala per impedirci di parlare», ha spiegato Borghezio. Gli scontri, duri con i giovani dimostranti, si sono conclusi con il lancio di alcuni lacrimogeni da una parte e l’esplosione di un paio di bombe carta dall’altra. Si contano feriti sia tra gli agenti che tra i manifestanti. Borghezio ha lasciato la sala da un’uscita secondiaria protetto dalla polizia. Sono sette i poliziotti rimasti feriti e almeno 20 quelli contusi negli scontri con i giovani della sinistra antagonista. I piu’ gravi hanno prognosi che vanno dai sette ai 15 giorni.
Circa 200 facinorosi, secondo la ricostruzione degli incidenti fatta dalla polizia, avrebbe attaccato da piu’ lati gli agenti tentando di sfondare il cordone di sicurezza che era stato predisposto intorno alla sala dove Borghezio stava parlando e dove era stata esposta una bandiera della Danimarca, in solidarieta’ a quel paese dopo gli attacchi degli islamici a causa della pubblicazione da parte di un quotidiano di alcune vignette satiriche su Maometto. Per sfondare il cordone, i manifestanti hanno lanciato tre bombe carta con l’ intento di aprirsi un varco per raggiungere il luogo dove Borghezio stava parlando. Nello stesso momento altre 250 persone stavano manifestando pacificamente il loro dissenso contro l’intervento dell’ eurodeputato leghista. La polizia, per fronteggiare i manifestanti violenti, ha dovuto fare alcune cariche di alleggerimento e sparare lacrimogeni.
«Il mio giudizio su Borghezio è sovrapponibile a quello di coloro che lo contestano» ha detto a fine giornata il sindaco di Livorno Cosimi. «L’iniziativa di oggi finisce per essere contro la città e non contro Borghezio».