PIOMBINO: 1000 POSTI BARCA SULLA FOCE DEL CORNIA
E’ stato presentato venerdì 23 febbraio all’autorità portuale il terzo progetto di porto per la foce del Cornia presentato dalla Cooperativa “La Chiusa di Pontedoro”. Erano presenti il presidente della Coop “La Chiusa di Pondedoro” Lio Bastianini e i progettisti, gli architetti Leonardo Manetti e Antonietta Ottanelli e l’ingegner Paola Pizzi.
Il Progetto presentato dalla Coop “La chiusa di Pontedoro”
La Coop La Chiusa di Pontedoro, nata nel maggio 2000 con l’obiettivo di realizzare un porto per piccole imbarcazioni nella Chiusa Lucchini, è costituita da circa 700 soci che in parte si autofinanzieranno per realizzare l’opera. I bacini, rispetto agli altri due progetti presentati da Sofim e Pedroni, previsti in questo caso sono due, uno sulla riva destra del Cornia capace di ospitare 750 posti nel settore ovest (il vero porto turistico) e uno sul lato sinistro (settore est), per 250 posti, riservato alle piccole imbarcazioni e ai pescherecci dove sarà previsto anche un mercato ittico. I due porti saranno collegati da un Ponte e dietro il porto ovest saranno previste strutture a terra per la cantieristica «considerato – dicono quelli della cooperativa – che non ci sono strutture attrezzate da Civitavecchia a Viareggio».
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Il bacino Ovest (272mila mq) è stato concepito per dare risposte alla nautica di maggior pregio e, soprattutto, alla cantieristica, che avrà a disposizione un bacino di carenaggio e capannoni nella parte più interna del porticciolo, in modo da poter usufruire in futuro che di nuovi spazi d’espansione negli ampi terreni vicini. Nella banchina sottoflutto è previsto l’allineamento della maggior parte delle imbarcazioni, mentre le altre troverebbero posto in una darsena più interna. Il progetto prevede 161 posti per barche da otto metri, 160 da dieci, 216 da dodici, 146 da quindici e 67 da venti. La diga foranea sarà realizzata ad una maggiore distanza dall’attuale “pennello” dell’Enel per consentire di ricavare fondali di almeno 4 metri alla bocca d’entrata, indispensabili anche per accogliere nei cantieri anche imbarcazioni più grosse, compreso i pescherecci. Sono previsti anche servizi retroportuali con ristoranti, commerciale, ecc.
Sulla riva sinistra del Cornia sarebbe invece ricavato il secondo bacino (settore est del porto), già presente nelle indicazioni degli studi Aminti-Pranzini commissionati dal Comune, di circa 81mila mq. In questo caso la diga foranea sarebbe più o meno allineata a quella del porticciolo Enel. La caratteristica di fondo del bacino Est è la possibilità di ospitare l’intera flottiglia piombinese di pescherecci, che sarà sfrattata dal porto commerciale dopo il tombamento della darsena Magona.
«I porti attuali – commenta Biagi dell’ARCI Pesca – sono senza posti barca per le barche in transito, questo porto invece, essendo un porto di servizi avrà molti posti barca per quelle in transito come avviene in Corsica recuperando i flussi di denaro in transito. Nel porto ci dovrebbero essere anche posti per i piccoli natanti».