PIOMBINO: ASIU, PER «TERRA E ROCCE» 1000% DI AUMENTO
Recentemente sulla stampa locale è uscita la desolante situazione in cui si trova la strada che dalla geodetica conduce al Quagliodromo, trasformata in discarica abusiva con montagne di rifiuti, in particolare legati all’edilizia, abbandonati. Quell’area si trova curiosamente subito alle spalle della discarica gestita dall’ASIU.
Abbiamo indagato per cercare di capire il perché di questo fenomeno, e abbiamo scoperto che il nuovo gruppo dirigente, guidato dal presidente Lorenzo Banti, ha autorizzato una variazione dei prezzi in data 27 dicembre 2005, che in particolare è andato a colpire le voci “terra e rocce” e quella “materiali da demolizioni” con aumenti che hanno dell’incredibile. Ad esempio la voce “terra e rocce” è passata da 1,5 euro a tonnellata a 15 euro a tonnellata per le imprese edili del Circondario, mentre per quelle che vengono da fuori la Val di Cornia addirittura 55 euro la tonnellata. Aumenti che uniti al sempre più complesso iter di accesso alla discarica
e all’inciviltà di alcuni autisti che generalmente vanno in discarica a fine turno, e con la discarica “fai da te” tornano prima a casa, hanno portato a questo spiacevole fenomeno. Le imprese infatti, per accedere alla discarica dell’Asiu, devono aprire una convenzione, presentando tutta una serie di documentazioni previste dalla legge, successivamente, alla pesa presente all’ingresso dell’impianto, viene compilato un formulario che indica il tipo di materiale che si intende smaltire. Ad ogni conferimento di rifiuti, verificato insieme all’addetto alla pesa la tipologia di materiale caricato sul camion, verrà addebitata dall’Asiu una cifra all’impresa in base al peso e al tipo di rifiuto trasportato.
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La discarica di Ischia di Crociano è stata inaugurata il 23 settembre 1997 in sostituzione di quella di “Poggio ai Venti”, che nel frattempo si era trasformata in una vera e propria collina. La durata prevista in termini di tempo assicurata era di almeno 20 anni. Si realizzò il primo modulo dell’impianto della discarica a cura della Tap società costituita dall’Asiu al 70% e dalla Lucchini al 30%.
«Il complesso – come spiegava allora il vecchio presidente Pierozzi nel 1997 – prevedeva nella sua prima fase la pressatura dei rifiuti per ridurne il volume ed eliminare la maggior parte della componente organica liquida. Così viene ridotta la produzione di «percolato» (liquido maleodorante) e vengono risparmiati volumi di discarica, evitando anche il trasporto di materiale per azione del vento. Le operazioni di pressatura vengono svolte al chiuso e in depressione con l’aria aspirata, filtrata e deodorizzata. Le presse legate, vengono collocate in una discarica impermealizzata da tre strati di materiale. (…) Il costo della realizzazione della prima fase del progetto si aggira sugli 11 miliardi, quello totale sui 30».
Oggi la discarica, che non sembra abbia gli impianti di “deodorizzazione” sempre perfettamente funzionanti, visto il cattivo odore che comunque, specie d’estate, arriva sulla geodetica, sembra che non avrà più che pochi anni di vita e giustamente, visto che smaltire “terra e rocce”, da fonti interne all’Asiu sembra che costi circa 35 euro la tonnellata, e che tali inerti riempiono rapidamente la discarica con prodotti invece facilmente riciclabili, il direttivo ha pensato di fare un prezzo “poco invitante” per le imprese del settore. Peccato che ad oggi lo abbia solo affisso alla discarica senza darne comunicazione ne agli organi di stampa ne alle imprese del settore, contribuendo così gli spiacevoli fenomeni di inciviltà di cui parlavamo sopra.