ACQUA: GRAVE DISAGIO LAVORATORI ASA
L’RSU di ASA S.p.A. invia una lettera ai Sindaci dell’A.T.O. 5 per informarli della situazione di grave disagio che stanno riscontrando nel loro lavoro. E questo ha dell’incredibile, visto che l’acqua di ASA S.P.A. è una delle più care d’Italia.
«Non c’è il materiale minimo per lavorare in magazzino, nemmeno per la manutenzione ordinaria. Mancano gli strumenti minimi quali, guanti, utensili» scrivono i sindacati Asa Trade.
Dunque non sono invenzioni i problemi di pompe malfunzionanti, tubi rotti, acqua perduta e bollette “impazzite”».
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«La situazione – si spiega – è preoccupante per la stabilità e per il servizio che si deve garantire al cittadino. Pur apprezzando lo sforzo fatto, per ricondurre molte attività societarizzate all’interno di Asa, siamo perplessi sulla mancanza di strategia aziendale per un rilancio effettivo. La situazione sotto il profilo economico è pesante. A molti fornitori non vengono pagate le fatture, oramai da molti mesi. Si è fermi sotto il profilo degli investimenti, il servizio fornito al cittadino è peggiorato a causa anche di scelte sbagliate».
«Nell’ultimo periodo, la responsabilità di questa situazione è stata fatta ricadere sui lavoratori. – prosegue lo scritto – Spesso e troppo velocemente, l’azienda si è basata su analisi errate sull’organizzazione del lavoro e sul quantitativo del personale che occorre per gestire l’Ambito ottimale Toscana Costa, senza concentrarsi su quelle attività che avrebbero prodotto benefici ai lavoratori e soprattutto ai cittadini».
«Ci riferiamo, in particolare, a tutte quelle attività che fino a qualche anno fa erano gestite da Asa e che oggi sono lasciate ai soggetti privati o date in appalto. Lavorazioni tipiche di processi di business aziendali, ma anche attività straordinarie che in passato venivano eseguite dai dipendenti interni, quali: colonne montanti, attività fognarie, impianti elettrici». Insomma una riorganizzazione amministrativa che, per i dipendenti, «è fallita prima di iniziare».
Scendendo nel particolare: «Si continua a far girare i lavoratori come trottole da un ufficio all’altro senza alcuna strategia concreta. L’azienda è lì a spostare e ad aggiustare il personale, alla ricerca più di un equilibrio di clima, che per le reali esigenze aziendali. Un esempio negativo è visibile nel settore commerciale, dove da nord a sud gli operatori allo sportello sono ridotti ai minimi termini, mentre di contro gli utenti aumentano di numero contestualmente agli errori sulle bollette. Lunghe file agli sportelli, inaccessibilità per gli utenti alla risoluzione dei problemi, orari tecnici assurdi per il cittadino. È stata presentata una riorganizzazione tecnica che non da assolutamente risposte al servizio, ma anzi lo peggiora».
Il Rsu è disponibile ad un incontro. «Ribadendo quelli che erano gli impegni assunti tra il sindaco di Livorno e il sindaco di Genova: la presentazione di un piano d’impresa, la revisione dei patti parasociali per il riequilibrio del consiglio di gestione, rivedere il prezzo di ASA alla luce del via libera su OLT» conclude la rappresentanza Asa.
Tratto da «IL TIRRENO» del 13 Maggio 2006