SAN VINCENZO: FORUM CONTROCORRENTE SU BANDIERA BLU
Il Forum di Centro Sinistra di San Vincenzo, in relazione all’importante premio della Bandiera Blu, recentemente attribuita al Comune, vuole ricordare i problemi ambientali che ancora sono presenti sul territorio.
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«Chissà – esordisce il Forum di centrosinistra di San Vincenzo – se chi ha avuto il coraggio di assegnare la Bandiera blu alle spiagge e al mare di San Vincenzo sapeva:
– che vige un divieto di balneazione permanente a Botro ai Marmi proprio al confine del parco di Rimigliano;
– che il fosso delle Rozze trasporta le acque reflue di San Carlo e quando piove, per l’aumento della velocità di percorrenza, manca l’ossigenazione necessaria a depurarle e vanno in mare così come sono;
– che il fosso del Renaione stagna per settimane ai bordi della spiaggia grazie ad una spalletta di mattoni e quando piove arriva tutto in mare;
– che il rigagnolo perpetuo di via della Torre, ora incanalato nel porto, fa ancora sognare chi si affaccia dalle scalette, con la sua immagine grigia e i suoi effluvi inebrianti,
– che lo scarico delle acque del depuratore davanti a via del Faro continuano a riversarsi in mare, solo un po’ più al largo, procurando gli stessi danni di sempre: quando la corrente spinge in terra bisogna sentire e vedere l’acqua di mare per apprezzarne la qualità;
– che i lavori del porto sono cominciati e stanno influendo sulla trasparenza delle acque e sulla salute dell’arenile come ben dimostra l’erosione ormai evidentissima e non prevista a nord della diga;
– che col porto, che è diventato privato per 30 anni, è stato distrutto definitivamente l’arenile più ampio e centrale del paese (un chilometro circa);
– che le stime contenute nel progetto del porto prevedono un’erosione di 5000/10000 mc annui degli arenili a sud;
– che per realizzare un’area protetta (Anpil) siamo sempre ad una deliberazione di Giunta comunale (ormai è passato oltre un anno) che restringe notevolmente le previsioni contenute nel piano regolatore (da 600 a 100ha) proponendo la realizzazione dell’Anpil solo per la duna di Rimigliano, lasciando mano libera agli appetiti speculatori sulla tenuta retrodunale;
– che la fascia dunale di Rimigliano è sottoposta a “pulizia” nel bosco dove, con la motivazione di prevenire gli incendi, di rimuove il sottobosco depauperando l’ecosistema, compromettendo la biodiversità dell’area e dimostrando si non avere idea alcuna della differenza tra area naturale protetta e giardinetto pubblico;
– che la tenuta di Rimigliano è sottoposta ad una previsione di P.S. di oltre 50000 mc e chissà che succederà con le nuove proposte private;
– che la spiaggia di tutto il Comune, anche quella di Rimigliano, è «pulita» con l’uso di mezzi pesanti, che scorrazzano liberamente per dodici mesi l’anno, in assoluta libertà, con tanto di movimentazioni di quantità notevoli di arenile, la cui esclusiva competenza spetterebbe alla Provincia, in assenza di un piano e di un regolamento puntuale, dettagliato e prescrittivi;
– che l’arenile è teatro di gare per i quad , organizzate dal Comune;
– che si sono lasciate demolire e rimuovere, in tempi recenti, le lastre naturali di panchina della battigia, lo strato geologico su cui poggiano e sono ancorate le sabbie;
– che le posidonie spiaggiate sono state sempre rimosse con dovizia di pale meccaniche e autotreni direttamente sull’arenile e quindi poste in discarica, pur essendo noto che un terzo del loro peso è sabbia di mare;
– che il nuovo Piano-spiaggia aumenta considerevolmente i volumi edificabili sull’arenile, aumenta la privatizzazione della spiaggia, permette attività di intrattenimento fino a tarda ora sulle spiagge;
– che le uniche piste ciclabili non arrivano a trecento ml., e sono in pratica strisce disegnate sui marciapiedi;
– che le barriere architettoniche sono state e sono oggetto di continua denuncia sulla stampa da parte di cittadini ospiti e residenti;
– che la sabbia, in corrispondenza dei numerosi accessi al mare, non trova alcuna barriera e finisce tutta in strada, da cui viene rimossa con la normale pulizia e gettata in discarica in quantità non trascurabili,
– che è in atto ormai da tempo e va intensificandosi, secondo gli studi della Regione Toscana, un grave fenomeno di erosione sul litorale a sud di San Vincenzo per il quale sono stati stanziati 774mila euro erogabili dalla Provincia;
– che il traffico urbano è caotico e problematico già a regime normale, con conseguenze facilmente immaginabili sulla percorribilità pedonale e ciclabile in termini di salute e sicurezza;
– che il Comune ha approvato, nel piano di zonizzazione acustica, dei valori diurni e notturni del rumore che nel centro sono parificati alle aree industriali e nella zona rurale e boschiva di Rimigliano sono compresi tra le aree residenziali e le aree industriali; un passo avanti, in attesa di prossima speculazione;
– che i sistemi d’illuminazione pubblica sono antiquati ed inefficienti, spesso semplici lampioncini a palla, che oltre ad essere antiestetici provocano un inquinamento luminoso degno di miglior causa;
– che esiste una discarica abbandonata, quella della ginepraie, dove sono presenti in quantità massicce sostanze molto pericolose per la falda e che il Comune non si è, in decenni, preoccupato di bonificare limitandosi ad analizzare le acque della falda in attesa che risultino inquinate per intervenire;
– che non esiste nessuna seria misura di risparmio idrico, anzi, all’enorme ampliamento delle zone urbanizzate degli ultimi vent’anni, che ha aumentato esponenzialmente, soprattutto d’estate, i consumi aggravando la siccità cronica già in atto, non è seguito nessun programma di riutilizzo delle acque a fini irrigui né, sulle nuove edificazioni, si è imposta la rete duale dei wc;
– che San Vincenzo ha una norma che prevede, in caso di cambio di destinazione degli stessi, la demolizione e ricostruzione di edifici sulla duna con volumetrie quadruplicate. La norma molto utilizzata ha affettato la duna privandola del verde residuo;
– che, nonostante la duna sia interessata da grave fenomeno erosivo, soprattutto a Rimigliano, eccezion fatta per una breve palizzata, negli ultimi due decenni non si è pensato di tutelare questo bene ambientale, i trattori vi passano sopra, chiunque può calpestare i fronti erosi, non ci sono sentieri e percorsi indicati per il passaggio per i cittadini con grave ed ulteriore degrado della risorsa.
Che ci sarebbero altre cento questioni che non solleviamo per brevità. Cento di queste bandiere, San Vincenzo!»
Forum di centrosinistra – San Vincenzo