VAL DI CORNIA: PARTE LA CAMPAGNA PER IL REFERENDUM COSTITUZIONALE
Anche in Val di Cornia il 25 e 26 giugno 2006 gli elettori saranno chiamati alle urne per esprimere il loro parere circa il referendum avente ad oggetto alcune modifiche del testo costituzionale. Nel corso della scorsa legislatura infatti è stato presentato un ampio disegno di legge di riforma della II parte della Costituzione, «che rimodula l’assetto delle attuali competenze legislative: da un lato, ritornano allo Stato alcune materie difficilmente frazionabili; dall’altro lato, si valorizza il ruolo delle autonomie regionali, attraverso l’attribuzione di competenze esclusive attinenti alla sanità, alla scuola ed alla sicurezza pubblica, detta devolution».
L’art. 138 della Costituzione infatti, permette di modificare gli articoli che la compongono a patto che il testo di legge di modifica costituzionale sia sottoposto a duplice votazione delle camere e che venga approvato con la maggioranza assoluta dei componenti. E’ da notare, però, che se la maggioranza che approva il progetto nella seconda votazione di ciascuna camera è quella dei due terzi dei componenti l’approvazione ha carattere definitivo.
Qualora questa maggioranza non venga raggiunta, entro tre mesi dalla pubblicazione del testo di legge 500.000 elettori, un quinto dei membri di una camera o cinque consigli regionali hanno la possibilità di sottoporre la legge a referendum popolare.
Questo tipo di referendum prende il nome di referendum confermativo e si contraddistingue dal referendum abrogativo (previsto dall’art. 75 della Costituzione a cui più spesso facciamo ricorso) per il fatto che per la sua validità non è necessario raggiungere il quorum degli aventi diritto al voto, ciò significa che vincerà la proposta che ottiene la maggioranza dei voti validi espressi. Altra differenza con il referendum abrogativo che occorre mettere in rilievo consiste proprio nell’espressione del voto.
Nel referendum confermativo, infatti, votiamo in senso contrario rispetto al referendum abrogativo in particolare:1) barrare il “SI” se vogliamo che la riforma della Costituzione venga attuata, 2) barrare “NO” se invece non vogliamo approvare la riforma.
Entrambi gli schieramenti anche in Val di Cornia stanno preparando iniziative per il referendum. La prima in ordine di tempo è quella di giovedì 15 giugno a Piombino, alle ore 21 nella saletta rossa del Comune, con un dibattito sul referendum costituzionale organizzato dai comunisti italiani. Partecipa Nicola Tranfaglia, deputato del Pdci.
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Nicola Tranfaglia è nato a Napoli nell’ottobre 1938, e nel 1961 si è laureato in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Napoli con una tesi in Storia della Corte Costituzionale in Italia. Editorialista de la Repubblica, collaboratore del settimanale L’Espresso, è condirettore della rivista Studi Storici e membro del comitato scientifico della Fondazione Nazionale Antonio Gramsci. Ha svolto inoltre una lunga opera di organizzazione scientifica, culturale e editoriale in campo storico, conducendo principalmente studi sul nazionalsocialismo e sul fascismo in Italia, sulla stampa e l’opinione pubblica, sul Mezzogiorno degli anni Sessanta e settanta e sulla mafia. Ha inoltre scritto saggi sul pensiero democratico e socialista nell’Ottocento e nel Novecento, in particolare su Giuseppe Ferrari, Francesco Saverio Merlino, Arturo Labriola, Gaetano Salvemini, il modello giacobino, la criminalità, le vicende della magistratura nell’Italia unita.
A San Vincenzo la campagna referendaria per il NO al Referendum Popolare Confermativo, organizzata dal comitato “Salviamo la Costituzione” del Comune di San Vincenzo, al quale, ricordiamo, aderiscono i Partiti dell’Unione, si svolgerà Venerdì 16 Giugno 2006 alle ore 21.15 , presso la Sala delle Esposizioni del Comune di San Vincenzo, con una iniziativa pubblica che vedrà la partecipazione, oltre al Sindaco Michele BIAGI, che avrà il compito di introdurre la serata, anche del Prof. Paolo BIANCHI – Docente di Diritto Pubblico della Scuola Superiore di Sant’Anna – e dell’Avv. Renzo GRASSI – Docente Universitario – Università degli Studi di Pisa, che spiegheranno le ragioni del NO, a difesa dei principi di libertà ed uguaglianza. Chiunque abbia necessità di contattare i componenti del comitato può chiamare il numero Tel. 0565.703444.
Sul fronte del SI intanto l’Udc di Piombino, che invita i propri elettori ad andare a votare ed ad esprimere un Sì senza indugi, chiarisce che «con la vittoria del Si sarebbe sicuramente possibile un dialogo con tutte le forze politiche per poter eventualmente migliorare quelle parti della riforma che a nostro avviso dovrebbero essere riviste, sicuramente se vincesse il no sappiamo già da ora che data le diversità d’opinione presenti in quello schieramento, sarebbe impossibile trovare una sintesi di ampia intesa».
«Vorremmo ricordare – chiarisce Luigi Coppola – che è stato il governo di centrosinistra che per primo ha modificato alcuni articoli del titolo quinto della Costituzione in chiave federalista nella passata legislatura , il centrodestra ha solo cercato di definire in modo più dettagliato i poteri e le competenze dei diversi organi, per evitare che continuassero a verificarsi conflitti e ricorsi tra i diversi enti. Saremo disponibili tutti i giorni ad incontrare presso la nostra sede in Via Trento e Trieste, 16 chiunque desideri ricevere informazioni e chiarimenti utilizzando il materiale tecnico a nostra disposizione».