SAN VINCENZO: CHIARIMENTI DELLA MAGGIORANZA MA PRC INSISTE
La maggioranza che governa San Vincenzo chiarisce con poche righe cosa è successo mercoledì scorso in consiglio comunale, ritenendo quantomeno inopportuna qualsiasi richiesta di dimissioni a qualsiasi livello di giunta, ma Rifondazione insiste dicendo che ciò che è successo è quantomeno imbarazzante.
L’episodio del Consiglio Comunale di mercoledì sera – commenta la maggioranza che governa San Vincenzo – del quale ci scusiamo con i cittadini, è il frutto di una situazione di tensione nella maggioranza che non riguarda un dissenso sugli atti dell’amministrazione.
In queste ore stiamo lavorando per recuperare in primo luogo un livello di rapporti tra le persone e i vari partiti più sereno chiamando ciascuno ad una assunzione chiara di responsabilità per ristabilire un clima di tranquillità che è condizione necessaria per proseguire il lavoro amministrativo e politico.
Per questo crediamo in uno sbocco positivo della situazione.
La richiesta di dimissioni del Sindaco è dunque fuori luogo e evidentemente in contraddizione con il quadro nazionale, regionale e locale che vede tutti i partiti del centrosinistra impegnati nel tentativo di allargare e rendere omogenee le maggioranze dell’Unione.
Ma rifondazione è di diverso avviso ed in un comunicato ricorda che «la variante gestionale al Regolamento Urbanistico contiene troppi elementi di difformità dal Piano Strutturale perché questi passino inosservati. Così coloro che, anche nella maggioranza, hanno occhi per vedere ed un approccio razionale nel giudicare gli atti, hanno deciso di tenere una condotta eticamente ineccepibile e politicamente responsabile. Evidentemente intorno a questo atto si sono accese forti polemiche proprio a ridosso della seduta del consiglio comunale che avrebbe dovuto approvarlo.
Ma anziché rinviare il punto all’ordine del giorno contestato, si è preferito mandare a monte la riunione del consiglio attraverso una messinscena oltraggiosa ai danni dei cittadini che da un’ora attendevano l’inizio dei lavori e delle istituzioni piegate con la forza alle esigenze di bottega».
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«Una forzatura – continua il comunicato di Rifondazione – senza precedenti scandita dal formale, imbarazzato e velocissimo appello del segretario comunale, e prontamente resa possibile dalla complicità dei consiglieri di centrodestra che si sono improvvisamente smaterializzati per far mancare il numero legale e quindi assecondare il premeditato proposito di dichiarare nulla la seduta: il tutto per sottrarsi alla discussione e tentare di celare una scomoda crisi politica della maggioranza dalle cui file, tra l’altro, si apprestava a prendere le distanze la Margherita formalizzando la nascita del suo gruppo autonomo. Biagi, che aveva promesso cambiamento e rinnovamento nel merito degli atti e nel metodo della pratica istituzionale, con quest’ultimo episodio completa l’offerta di un bilancio fallimentare dinnanzi alle istituzioni, alla sua maggioranza e ai cittadini che gli hanno conferito il mandato.
Siamo allibiti – conclude il comunicato – di fronte allo spettacolo imbarazzante di un Sindaco e di una parte della maggioranza che utilizzano le istituzioni come se fossero cosa propria decidendo se effettuare o no il consiglio comunale secondo le convenienze del momento, aiutati in questo da una parte politica, il centro destra, che dovrebbe essergli avversa ma che, quando serve, soccorre sempre e volentieri la maggioranza. Scarsa dimestichezza con la democrazia e poco rispetto delle istituzioni si ritrovano anche nel comunicato stampa diffuso ieri dal Comune in cui si afferma candidamente che “il gruppo consiliare di maggioranza ha deciso di non tenere il Consiglio” come se la massima assemblea cittadina fosse proprietà del gruppo di maggioranza. In questo contesto desolante, sarebbe opportuno che chi riveste ruoli e responsabilità di rilievo rispondesse della sua incapacità di gestire il dibattito politico, di tenere unita la propria coalizione e di amministrare il paese con il necessario equilibrio».