BOTTA E RISPOSTA TRA CISL E PARCHI SUL NUOVO CONTRATTO
Botta e risposta tra cisl e parchi sul nuovo contratto di lavoro dei dipendenti della PArchi Val di Cornia. Vediamo insieme le motivazioni.
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Dopo quasi due anni di trattativa sindacale per procedere all’applicazione del contratto Federculture per i lavoratori della Parchi Val di Cornia, la Fisascat-Cisl si è resa conto che «l’azienda, nonostante gli annunci ed i proclami fatti in merito ad una sua disponibilità ad applicare quel contratto, in tutti questi mesi di trattativa, ha di fatto ostacolato sistematicamente la positiva conclusione della trattativa stessa». Lo afferma una nota diramata dal sindacato.
«L’azienda, in sede di trattativa sindacale – prosegue la nota del Fisascat – ha sistematicamente fatto delle proposte sui tempi d’applicazione, sugli inquadramenti da attribuire al personale esistente e sul trattamento economico, tali da rendere difficile ogni mediazione. Il sindacato dovrebbe accettare solo la volontà e le intenzioni aziendali. Tra le altre cose – si legge ancora – è inaccettabile l’atteggiamento assunto dalla Parchi che sarebbe oggi (guarda caso) disponibile a discutere argomenti proposti dalla Fisascat, prima che iniziasse questa discussione su Federeculture, quali superamento della precarizzazione di alcuni rapporti esistenti e di trasformazione di contratti part time in full time. L’azienda allora denunciava un esubero di personale e asseriva che non si poteva discutere di questi argomenti o di altri, come il premio di risultato, che in una fase in cui si apriva la discussione su un cambio di contratto. Tutti argomenti che oggi l’azienda vorrebbe discutere, forse barattando l’applicazione del contratto Federculture?».
«Dal 9 novembre 2005 – replica la Parchi Val di Cornia – le organizzazioni sindacali hanno in mano una precisa proposta dall’azienda per la sostituzione del contratto del Commercio con quello di Federculture. Su quell’ipotesi di accordo CISL ha fatto due rilievi: quello della riduzione immediata dell’orario di lavoro a parità di salario (richiesta accolta immediatamente dalla Società) e quella di una rivalutazione dei nuovi inquadramenti.
Su quest’ultimo punto, continua la nota della Parchi, abbiamo ricevuto una proposta della CISL solo il 13 luglio: proposta che abbiamo esaminato e alla quale avremmo dato una risposta dettagliata nell’incontro concordato per oggi, 9 agosto. Incontro al quale, senza ragione alcuna, la CISL ha deciso di non partecipare.
La realtà è che non tutte le organizzazioni sindacali hanno la certezza sull’opportunità del passaggio a Federculture e hanno richiesto, per questo, ipotesi alternative sullo stesso contratto del Commercio.
Questi i fatti, documentati in atti e verbali che tutti possono vedere.
Su questa vicenda – conclude la nota della Parchi – è giunto il momento di fare la massima chiarezza, coinvolgendo prima di tutto i dipendenti della Società e ponendoli di fronte, senza ambiguità e demagogia, alle precise soluzioni che la Società ha prospettato.
E’ dunque l’azienda a chiedere l’impegno di tutte le organizzazioni sindacali per una rapida conclusione della trattativa, nella consapevolezza che non si può concepire il passaggio da un contratto, pienamente legittimo, ad un altro senza che vi sia l’adesione della larghissima maggioranza dei dipendenti interessati».