PIOMBINO: SI DELLA MAGGIORANZA ALLA LIQUIDAZIONE DI SIDERFOR
Il consiglio comunale di piombino ha approvato lunedì 2 ottobre, votato dalla sola maggioranza, la liquidazione della Siderfor. Il dibattito è culminato con la decisione delle minoranze di uscire dall’aula al momento del voto anche per tutelarsi da possibili conseguenze giudiziarie in caso di un intervento della Corte dei Conti, sollecitato qualche tempo fa dal consigliere di An Amerini.
Il deficit di Siderfor dal 2001 al 2005 ha raggiunto 733mila euro arrivando ormai a toccare circa un milione di euro che adesso saranno pagati dai cittadini di Piombino. Un capitolo che si chiuderà quindi venerdì 6 ottobre, nell’assemblea dei soci Siderfor, visto che anche la giunta della Camera di commercio, secondo socio di maggioranza, ha assunto un provvedimento analogo.
Al centro dello stesso intervento del sindaco Anselmi, la ricapitalizzazione della Siderfor decisa nel 2004. Il capitale sociale fu elevato a 293mila euro e la società trasformata in Spa con la conseguente nomina di un collegio di sindaci revisori. Un’operazione che al Comune costò circa 131mila euro per acquisire il 45% delle azioni. In quell’occasione anche la Camera di commercio passò al 34,7%.
La ricapitalizzazione era evidentemente la prima cura decisa per una società che già manifestava sintomi di difficoltà, «ma i cui bilanci – ha ripetuto il sindaco – erano plausibili, così come il piano di rilancio». Dopo poco più di un anno di lavoro del nuovo Cda il caso passa alla ribalta delle cronache. «Perdite che i bilanci mostrati all’amministrazione comunale non evidenziavano», è stato più volte detto. Così, mentre si procedeva alla rendicontazione alla Regione per ottenere l’erogazione dei fondi assegnati, il Cda si è accorto che il buco si stava trasformando in una vera e propria voragine da oltre 700 mila euro. Da qua la decisione del maggio scorso di abbattere il capitale a poco a 20mila euro e di riportare la Siderfor allo stato di Srl.
Ma nella delibera di liquidazione del comune di Piombino si dice chiaramente che «la situazione economica-finanziaria della società, verificata dagli organi di revisione ed acclarata nei bilanci 2004-2005, imputabile in gran parte agli esercizi prevedenti, si è rivelata tale da rendere vani gli sforzi sviluppati dal Cda nei mesi successivi alla trasformazione per l’individuazione di strategie e prospettive capaci di gettare le basi per il risanamento della Siderfor».