PDCI: I PARCHI HANNO SEMPRE LA PRECEDENZA SULLE CAVE
In relazione al dibattito che si è aperto in questo periodo in merito al Sistema dei Parchi ed alle proposte avanzate dalla società Cave, i Comunisti Italiani, cofirmatari del comunicato de “L’Unione” pubblicato ieri dal Bazar Etrusco, intendono richiamare l’attenzione sulle scelte strategiche che la maggioranza di governo di questo territorio ha fatto.
«Queste scelte – chiariscono i comunisti italiani – sono contenute nel “programma di zona dei Sindaci della Val di Cornia” e nel programma della coalizione che governa Campiglia Marittima, presentati in occasione delle elezioni amministrative del 2004. In entrambi il Sistema Parchi è posto tra i pilastri fondamentali dello sviluppo locale sostenibile. Nei programmi è scritto esplicitamente che il Sistema Parchi della Val di Cornia deve essere potenziato e messo nelle condizioni di diventare uno dei volani principali dello sviluppo locale.
A partire da questa premessa – sottolinea il partito dei Comunisti italiani – che qualsiasi scelta che le forze politiche e l’amministrazione del comune di Campiglia Marittima compiranno, dovrà essere fatta nel rispetto di quanto scritto nel 2004. Ciò si traduce nel finalizzare ogni scelta relativa alla coabitazione Parchi-Cave al miglioramento del funzionamento del parco, alla sua valorizzazione ed al suo sviluppo.
Entrando nel merito delle proposte discusse in questa e nelle settimane passate, il PdCI si sente di affermare che «il nuovo piano di coltivazione presentato dalla società Cave prospetta volumi estrattivi troppo ampi ed un periodo di escavazione troppo lungo.
L’accettazione del piano proposto rischia di spostare l’asse della politica di sviluppo della nostra zona rispetto alla premessa sopra fatta.
Infatti questo piano non è un’integrazione al piano in vigore, finalizzata alla realizzazione di un progetto, sul quale torneremo, ma un vero e proprio piano di rilancio dell’attività estrattiva delle Cave. In base a questo il parco perderebbe il suo ruolo prioritario per assumere un posto paritario a fianco delle Cave».
«Accettando tale piano – continua il PdCI – sarebbe come se le forze politiche e l’amministrazione comunale valutassero che, per il futuro della zona, parchi ed attività estrattiva dovranno essere volani di sviluppo paritari. Scelta legittima, ma che ci vedrebbe quanto meno dubbiosi».
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«In merito al progetto di rifacimento degli impianti di frantumazione presentato sempre dalla società Cave – il PdCI ritiene che – come tutti gli investimenti di tale consistenza ed entità deve essere valutato con estrema attenzione. In particolare al partito preme sottolineare come sia importante capire:
1.quali vantaggi un tale progetto porterebbe ai parchi;
2.quali vantaggi porterebbe all’intera comunità di Campiglia Marittima e più in generale della Val di Cornia;
3.quali sarebbero le ricadute in termini occupazionali.
A partire dalla valutazione delle risposte a questi punti si potrà capire se realmente un tale investimento costituirà una risorsa ed strumento di sviluppo.
Certamente se, come sembra, la società Cave associa in modo indiscutibile ed indissolubile il nuovo piano di coltivazione al progetto, ci sembra difficile poter proseguire verso un pronunciamento favorevole su entrambe le questioni. Altra cosa sarebbe se le Cave presentassero la richiesta di un’integrazione al piano attuale di coltivazione, cioè un contenuto aumento dei volumi estrattivi, finalizzato all’ammortizzamento dell’investimento necessario per realizzare il progetto. Ci sembra difficile considerare la proposta che prevede un raddoppio dei volumi attuali come un’integrazione.
Infine – concludono i Comunisti Italiani – per esprimere un parere favorevole al progetto in questione è necessario che ci sia una condivisione da parte di Società Parchi e Comune di Campiglia Marittima sui vantaggi che tale progetto porterebbe ai Parchi.
Qualora venisse meno una delle due questioni proposte riterremo doveroso chiedere alla Società Cave di presentare un nuovo piano di riadeguamento degli impianti attuali in grado di abbattere le polveri e migliorare le condizioni di lavoro dei dipendenti della società».